Se Matteo Salvini fosse così scaltro ed abile nelle relazioni amorose come dimostra di esserlo nei rapporti con il partner di governo sicuramente la sua ex non lo avrebbe esposto alla gogna mediatica annunciando in internet, urbi e orbi, la fine del loro amore.
In politica, invece, il vicepremier leghista, che gode della licenza per spadroneggiare oltre che sul ministero dell’interno, anche su quelli degli esteri, dell’economia e della giustizia, ha a che fare con un partner, l’altro vicepremier, cosi fanfarone e sprovveduto da infinocchiarlo facilmente senza colpo ferire.
La storia si ripete oramai dal 4 marzo, cioè da molto prima che si formasse il governo gialloverde, ed i casi in cui Luigi Di Maio si è fatto infinocchiare sono così numerosi che suggerirebbero un riscontro del suo reale QI.
Questa mattina, ad esempio, era apparsa su un quotidiano la intervista rilasciata da Di Maio che, a proposito della riforma della prescrizione, osteggiata in coro da leghisti e forzisti, aveva dichiarato che in caso di non intesa con la Lega sarebbe saltato il contratto di governo.
Passano poche ore e da un fugace vertice a Palazzo Chigi è uscito un compiaciuto Matteo Salvini che si è affrettato ad informare i cronisti che la riforma della prescrizione sarà inserita sì nel decreto anticorruzione ma con decorrenza solo dal 2020.
Chiaro che da qui al 2020 ha da passarne acqua sotto i ponti, per cui nel frattempo centinaia di imputati, tra i quali alcuni esponenti leghisti di primo piano, potranno ancora sperare di farla franca grazie alla prescrizione.
Sorprendente che Di Maio non abbia capito, ancora una volta, di essere caduto nell’ennesimo trabocchetto tesogli da Salvini, dal momento che su FB ha postato un trionfante “La prescrizione è amaro veleno da buttare giù. Ogni storia che si prescrive è giustizia che si nega. Ora finalmente questo finirà, ditelo a tutti! #BastaImpuniti”.
Morale: Salvini con i voti M5S sta portando a casa anche il decreto sicurezza ed immigrazione, promesso ai suoi elettori, mentre il sempre sorridente Di Maio, che fino ad oggi non ha ancora realizzato nulla di quanto promesso in campagna elettorale, non può che invitare gli elettori M5S a cantare “un bel dì vedremo” !
Ma c’è o ci fa ?