Quasi 100mila i tamponi effettuati, 17.660 le persone contagiate dal coronavirus, 14.995 quelle ancora positive. Per completare i dati sul contagio da Covid-19 forniti dalla Protezione civile il 13 marzo, le persone guarite ad oggi sono 1.439, quelle ricoverate con sintomi sono 7.426, di cui 1.328 in terapia intensiva, mentre 6.201 si trovano in isolamento domiciliare.

In aumento di ben 250 il numero dei deceduti, che adesso è arrivato a 1.266. Una cifra da far drizzare i capelli in testa, anche se poi viene parzialmente mitigata dalla precisazione che il numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

Ma allora perché dire che i morti per coronavirus sono stati finora quasi la metà di quelli registrati in Cina con 80mila contagiati? In Cina i decessi sono stati intorno ai 3.100 concentrati quasi del tutto nella provincia dello Hubei, così come gli 80mila contagiati. 

Se il numero dei morti in Italia dovesse seguire l'attuale andamento, quando l'epidemia avrà raggiunto il picco, il loro numero finirà per essere quasi 3 volte superiore a quello della Cina. Possibile?

C'è una volontà nel sovrastimare il dato, è una "necessità" tecnica a seguito dell'impossibilità attuale nel fare le opportune verifiche sulle reali cause di decesso di pazienti affetti "anche" da coronavirus oppure in Italia si muore di più rispetto ad altri Paesi? Nell'ultimo caso, la pericolosità dell'epidemia da Covid-19 sarebbe quasi simile a quella della Sars.

E per capire che cosa accade negli altri Paesi, in Germania il numero dei morti da Covid-19 è 7 su 3.156 contagiati, in Spagna 122 su 4.334, in Francia 61 su 2.882.

Questa la ripartizione per regioni del contagio da Covid-19 in Italia: