Italia, Germania e Svizzera sono concordi nel certificare quello che oramai quello che tutti già sapevano. Nel 2019 l'economia dell’area euro è in rallentamento. Lo prevedono l'Istat, l'Ifo Institute di Monaco e lo svizzero KOF.


Il rallentamento è dovuto alle flessioni registrate in Germania (-0,2%) e Italia (-0,1%) nel terzo trimestre del 2018. La flessione tedesca è riconducibile in parte al calo della produzione nell'industria automobilistica. La flessione dell’Italia riguarda invece la domanda interna, in flessione generale. La Spagna ha fatto registrare una crescita stabile (+0,6%), mentre la Francia un’accelerazione del +0,4% rispetto al +0,2 del secondo trimestre.

La crescita europea, nei prossimi mesi, dovrebbe essere supportata soprattutto dalla domanda interna ed in media dovrebbe attestarsi intorno ad un +0,3%.


L’inflazione nell'area euro si mantiene intorno alla soglia del 2% nell'ultimo trimestre del 2018, supportata soprattutto dall'andamento dei prezzi dei prodotti energetici. Con il calo del prezzo del greggio, nei prossimi mesi si prevede una decelerazione dei prezzi al consumo che si attesteranno al +1,9% e al +1,8%, rispettivamente nel primo e secondo trimestre del 2019. Questo, però, solo se il prezzo del Brent rimarrà stabile intorno ai 57 dollari al barile.


Il 2019 per l'area euro è previsto grigio, con il barometro dell'economia che indica un orientamento negativo, a causa delle incertezze legate a fattori politici come la Brexit, le dispute sui dazi commerciali, la vulnerabilità nei mercati emergenti e la volatilità dei mercati finanziari. A questo è da aggiungere anche l'impatto della normalizzazione della politica monetaria negli Stati Uniti sull'economia mondiale, le cui conseguenze sono però ancora difficili da prevedere.


Una previsione non confortante che non sembrerebbe aiutare le ottimistiche previsioni del Governo dell'Italia, la cui legge di bilancio si basa su una crescita economica in controtendenza rispetto a quanto l'Italia aveva fatto registrare negli anni passati rispetto alla media degli altri Paesi dell'Unione europea.