Valditara, ministro dell'Istruzione e del... segregazionismo
Don Salvatore Anastasia, prete presso la natia Tropea, in Calabria, riceve un biglietto dal fratello che non ha mai conosciuto che lo invita ad andarlo a trovare a New York. Al suo arrivo in America, don Salvatore viene accolto con molto rispetto, oltre che dal fratello, anche dalla comunità italo-americana di Little Italy. Entusiasta di tale accoglienza, decide di restare come vice-parroco nella chiesa di Santa Lucia...
Così inizia il film di Steno "Anastasia mio fratello", interpretato da Alberto Sordi. In una delle battute più riuscite della pellicola, don Salvatore ammette che da quando è in America, vivendo nella comunità italiana di Little Italy, non ha imparato una parola d'inglese, ma in compenso ha migliorato il dialetto del paese da cui proveniva!
Questo si riallaccia a quanto scritto dal ministro dell'Istruzione e del (de)merito, il leghista Valditara, nel suo libro La scuola dei talenti. Qualcuno che ha avuto il coraggio e lo stomaco di leggerlo (considerando precedenti affermazioni di Valditara) è venuto a conoscenza del fatto che il ministro starebbe seriamente pensando di creare classi apposite destinate ai soli alunni stranieri.
Nellìopera letteraria da lui pubblicata, il ministro afferma che la presenza in classe di alunni stranieri può determinare diversi elementi di criticità:
- difficoltà per gli insegnanti di svolgere il loro compito formativo;
- difficoltà ad apprendere da parte di studenti che non hanno le competenze di base nella lingua italiana;
- ritardo nello svolgimento del programma da parte degli studenti italiani.
Viste le esperienze passate, le esternazioni razziste e/o illogiche del leghista di turno sono già da tempo smentite, non solo dall'esperienza di don Salvatore Anastasia, ma soprattutto da quella di molte scuole che hanno integrato gli alunni stranieri tra gli alunni italiani... ovviamente non abbandonandoli a se stessi, ma accompagnandoli nel percorso di integrazione.
Un percorso più rapido che permette agli alunni stranieri non solo di apprendere più facilmente e più rapidamente la lingua italiana, ma anche di creare rapporti di amicizia con gli alunni italiani, annullando le differenze culturali, semplificando i processi di "italianizzazione" che investirebbero poi anche i nuclei familiari.
E forse proprio per impedire l'integrazione degli stranieri che il leghista di turno vuole promuovere la sua ricetta segregazionista, in modo che il saltafossi a capo del suo partito, ogni santo giorno, possa continuare ad additare lo straniero di turno come male assoluto e responsabile di tutti i fallimenti e le incapacità della politica.