Lunedì, in Senato, Flc Cgil ha presentato la Piattaforma #zeroprecarietà per la qualità dei sistemi della conoscenza e dell'occupazione. Da questi contenuti partirà la campagna della Federazione lavoratori della conoscenza per affermare un modello di intervento pubblico su scuola, università, ricerca e Afam che risponda alla concretezza dei bisogni delle persone, alle necessità di emancipazione sociale e a quel dettato costituzionale che nella rimozione degli ostacoli trova il punto più alto di arrivo a cui il nostro Paese deve tendere per tutti e per tutte.

Il contributo che presentiamo - hanno dichiarato i rappresentanti di Flc Cgil - è frutto di un lavoro di alcuni mesi e si è sviluppato a partire dall’analisi di quanto accaduto in questi anni nel settore scuola, in buona parte conseguenza di inadeguate politiche degli organici e mancate stabilizzazioni. Il tasso di precarietà sempre crescente impatta pesantemente sia sul regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche, che sulle condizioni di vita e di lavoro del personale.

Nell’anno scolastico 2023/2024 ammontano a oltre 250.000 le lavoratrici e i lavoratori precari tra personale docente e ATA. Sono 87.803 i contratti stipulati a tempo determinato su posto comune e 117.560 quelli sul sostegno: 1 docente curricolare su 7 è precario, mentre nel sostegno è precario un docente su 2.

Per quanto riguarda il personale ATA sono 22.000 i contratti al 31 agosto e 15.000 quelli al 30 giugno. A questi si aggiungono 6800 incarichi temporanei PNRR e Agenda Sud.

Il decremento demografico. Il costante processo di denatalità, che caratterizza il nostro Paese da più di un decennio e che oggi assume una connotazione particolarmente grave, ha prodotto e produrrà un notevole impatto sul sistema scolastico ma non può rappresentare per l’amministrazione un alibi per giustificare tagli al sistema di istruzione e operazioni di dimensionamento. La FLC CGIL ritiene che il fenomeno, al contrario, possa e debba costituire un’opportunità per migliorare il sistema di istruzione e formazione, con il potenziamento di modelli pedagogici e didattici qualitativamente significativi.

Attualmente lo Stato spende in media 4.370.000 euro per il pagamento dei supplenti docenti e ATA assunti in organico di fatto con contratti fino al 30 giugno e in organico di diritto fino al 31 agosto.

La proposta della FLC CGIL prevede un ampliamento graduale dell’organico di diritto nell’arco dei prossimi 4 anni di docenti e ATA, il progressivo riassorbimento nell’organico di diritto dei posti autorizzati in deroga sul sostegno e il finanziamento di un piano straordinario di immissione in ruolo ATA – sui 22.000 tutti posti liberi – che vada oltre il turnover.

Tale operazione comporta un costo a regime di 8 miliardi, calcolato sul gradone 9-14. Dalla cifra di 8 miliardi, va detratta la spesa che già il bilancio MIM copre per il pagamento degli attuali precari (4,3 MLD), pertanto la spesa aggiuntiva necessaria sarebbe a regime di circa 3,7
MLD di euro.


In dettaglio: Piattaforma Zero Precarietà