Esteri

Germania: nelle elezioni in Turingia e Sassonia trionfano i neonazisti mentre diminuisce il consenso per i partiti che supportano il governo Scholz

Il risultato delle elezioni statali in Germania che si sono tenute domenica hanno registrato un nuovo passo falso per i partiti che sostengono il cancelliere Olaf Scholz, anche in vista delle politiche del prossimo anno. Inoltre, la debolezza del governo tedesco incalzato dai neonazisti dell'AfD su immigrazione e supporto all'Ucraina, potrebbe influenzare e non poco anche le politiche dell'Unione europea, le cui istituzioni sono in corso di formazione.  In tal senso, non va neppur dimenticata l'impasse politica che si è venuta a creare in Francia, con Macron che si rifiuta di dare il via libera al governo legittimamente supportato dalla maggioranza che in estate ha ottenuto più seggi all'Assemblea Nazionale.

Tutti e tre i partiti che formano la coalizione di governo in Germania hanno perso consensi nelle elezioni che si sono tenute in Turingia e Sassonia, dove i socialdemocratici (SPD) di Scholz sono al 6-7%, mentre gli altri partiti della coalizione, Verdi e Liberal-democratici (FDP), probabilmente non riusciranno a superare la soglia di sbarramento del 5% necessaria per entrare nel parlamento del Land della Turingia.

Il successo dei neonazisti nei due lander dell'est non è stato una sorpresa, ma la sua dimensione non potrà non mettere pressione all'interno della coalizione di governo guidata da Scholz. 

In Turingia l'AfD ha ottenuto il 33,5% dei voti, seguito dalla CDU con il 24,5%, mentre il partito della sinistra di Sahra Wagenknecht (BSW) ha ottenuto il 14,5% dei consensi. 

In Sassonia, la CDU è il primo partito con il 32% dei voti, mentre l'AfD ha ottenuto il 31,5%, seguito da BSW con l'11,5%. I socialdemocratici hanno ottenuto il 7,5% e i Verdi il 5%. 

Il successo di neonazisti ed estrema sinistra che si oppongono alla NATO, all'immigrazione e che sono filo-russi, renderà sempre più difficile la formazione di coalizioni politiche a livello statale adesso... e a livello federale il prossimo anno.

Adesso, l'AfD chiede di guidare la Turingia con Bjorn Hocke, considerato uno dei rappresentanti più radicali del partito, condannato in due occasioni nel corso del 2024 per aver utilizzato nei comizi elettorali slogan nazisti. Come rimarca la Deutsche Welle, la principale richiesta dell'AfD riguarda la politica sull'immigrazione: nel corso della campagna elettorale il partito ha chiesto l'espulsione di massa dei rifugiati.

Il successo dei partiti di estrema destra e estrema sinistra in Germania è il risultato della crisi economica che sta interessando anche quella nazione, che deve fare i conti con la concorrenza cinese e le sanzioni alla Russia che le hanno tolto una fetta "storica" delle sue esportazioni, oltre alla possibilità di rifornirsi di energia fossile a basso costo. Ovviamente, la propaganda politica fa il resto, con gli immigrati che sono diventati gli ebrei degli anni 2000.

La colpa di tutto ciò non si può imputare ai tedeschi che votano per i neonazisti o agli italiani che votano per i (post) fascisti. Il problema sono i politici dei partiti che dicono di seguire il dettato costituzionale che non indicano soluzioni innovative per avviare politiche sociali alternative, sia per mancanza di idee, sia per l'agire di lobby (finanziare e industriali) che hanno tutto l'interesse a mantenere l'attuale status quo da cui ricavano gli utili per continuare a campare... per poi dare lezioni di meritocrazia!

Autore Marco Cantone
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