Sicurezza nucleare; sicurezza alimentare; sicurezza energetica; rilascio di tutti i prigionieri e di tutti i deportati; attuazione della Carta delle Nazioni Unite e ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina e dell'ordine mondiale; ritiro delle truppe russe e cessazione delle ostilità; ripristino della giustizia; contrastare l'ecocidio; prevenire l'escalation; e, infine, conferma della fine della guerra.
Quelle sopra riassunte, sono le condizioni dettate da Zelensky nel suo intervento al G20 per arrivare alla fine della guerra. Il presidente ucraino ha detto che per attuare queste condizioni non ci vogliono tempi biblici: per alcuni punti sono necessari un paio di giorni, per un punto ne sono sufficienti trenta.
Inoltre, richiamandosi all'accordo in atto sull'esportazione dei cereali, Zelensky ha anche suggerito come comporre un tavolo per le trattative con, ad esempio, Turchia e Onu che possano fare da pontieri tra Ucraina e Russia.
Il presidente ucraino ha incentrato il proprio intervento sulle condizioni per intavolare un piano di pace che porti fine alle ostilità, probabilmente anche su pressione di Washington, accontentando così Biden che, secondo alcuni media statunitensi, da tempo insisteva perché Zelensky iniziasse a parlare non solo di guerra ma ipotizzasse anche una trattativa per un cessate il fuoco.
Le dichiarazioni del presidente ucraino al G20 sono da considerarsi puramente di facciata? Non tanto, perché in relazione al quinto punto, attuazione della Carta delle Nazioni Unite e ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina e dell'ordine mondiale, Zelensky ha detto:
"L'articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite definisce tutto molto chiaramente. Tutto ciò che la Russia ha violato con questa guerra.Pertanto, dobbiamo ripristinare la validità del diritto internazionale... e senza alcun compromesso con l'aggressore. Perché la Carta delle Nazioni Unite non può essere applicata in modo parziale, selettivo o "a volere".La Russia deve riaffermare l'integrità territoriale dell'Ucraina nel quadro delle pertinenti risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e dei documenti internazionali applicabili e giuridicamente vincolanti.Non spetta ai negoziati".
Una dichiarazione che può voler dire tutto e l'esatto contrario. Se Zelensky avesse dichiarato che nell'integrità territoriale dell'Ucraina avrebbero dovuto essere inclusi comunque i territori della Crimea e del Donbass lo avrebbe detto chiaramente e non ci sarebbe stato spazio per le trattative. Così, invece, lo ha detto e non lo ha detto, lasciando spazio alla possibilità di arrivare ad una qualche sorta di compromesso, in base all'ipocrisia che da sempre regola le strade della diplomazia.
Per questo, l'intervento di Zelensky è da considerarsi un nuovo passo avanti verso la possibilità, almeno, di un cessate il fuoco. Ed è importante che da qualche giorno si sia iniziato a parlare sempre più di pace e sempre meno di guerra.