Camp Fire, così è stato chiamato, è l'incendio che in pochi giorni ha devastato la contea di Butte nel nord della California, ad oltre un centinaio di km da Sacramento, diventando il più distruttivo nella storia dello Stato, superando persino i danni causati da Tubbs, che nel 2017 interessò le contee di Napa e Sonoma. Finora ha incenerito 6713 edifici, 90mila acri di terreni e causato 23 vittime

Provenendo dalla Foresta Nazionale di Plumas, l'incendio si è spostato verso ovest, spinto dalle raffiche di vento che hanno raggiunto anche gli 80 km/h, investendo la contea di Butte e le comunità, soprattutto agricole, da cui è formata. Dopo aver colpito le cittadine di Concow e Magalia, l'incendio ha raggiunto Paradise, 27mila abitanti, che è stata praticamente rasa al suolo, continuando poi ad infuriare e a minacciare le città limitrofe. 


Nel frattempo, le squadre di soccorso e ricerca sono all'opera a Paradise dove, al momento, risultano ancora disperse ben 110 persone.

Dopo cinque anni di siccità, il 2017 è stato per la California un anno positivo per il ripristino delle proprie scorte di acqua, ma il 2018 è stato nuovamente un anno dove è piovuto poco e la vegetazione ne ha risentito. E proprio a causa delle piante seccate che il fuoco si è alimentato, almeno secondo le prime valutazioni degli esperti.


Se si aggiunge anche che due persone sono morte nell'altro incendio che sta devastando il sud della California, nell'area di Malibu, il numero totale di morti in tutto lo Stato sale a 25, anche se quasi sicuramente è destinato ad aumentare.

Al momento, il numero totale di persone costrette a lasciare le proprie case in tutto lo Stato è superiore alle 200mila unità.