“ IL CRIMINE NON VA IN PENSIONE”, una commedia tutta all’italiana dal 15 Giugno 2017 al cinema.

Il “ Crimine non va in pensione è un film ed opera prima in qualità di regista di Fabio Fulco, prodotta dalla STEMO PRODUCTION.

Il cast della pellicola è stellare. Tanti i nomi del panorama cinematografico e televisivo italiano amatissimi dal grande pubblico coinvolti in questo straordinario progetto. Tra i quali: Stefania Sandrelli - Ivano Marescotti, Gianfranco D’Angelo, Fabio Fulco, Franco Nero, Orso Maria Guerrini, Maurizio Mattioli,   Salvatore Misticone, Giacomo Piperno, Rosaria D’Urso, Silvana Bosi, e l’indimenticabile Gisella Sofio.

 

LA TRAMA - Le giornate scorrono tranquille nel centro anziani “La Serenissima”. Chi gioca a carte, chi a bocce, chi a sudoku, chi si diletta a fare cruciverba. La placida atmosfera di un giorno come tanti altri viene per sconvolta dal ricovero in ospedale di Edda, una signora di circa 73 anni, curata e distinta, anche lei ospite del centro, che ha accusato un malore causato dal forte stress per aver perso i suoi risparmi scommettendo illegalmente. La donna era preoccupata per i problemi economici della figlia e aveva tentato disperatamente di aiutarla con una bella vincita. Quando i compagni del centro vengono a conoscenza delle sue difficoltà, decidono maldestramente di rapinare il Bingo Avana, un luogo dove trascorrono abitualmente alcune ore per spezzare la monotonia della vita quotidiana. Comandati dall’ex generale di brigata Alfio ed aiutati dal portantino napoletano Sasà, la simpatica banda è formata da: Donato, un elegante ottantenne gay, ex autista di star cinematografiche, Romeo, ex stornellatore romano, single incallito e latin lover per vocazione, Ersilia, la più avanti nell’età ma vispa e calcolatrice, che gira sempre con una fiaschetta di cognac nella borsetta, bevendo di nascosto, Michele e Maria, una coppia bolognese amante del liscio, e Teresa, zia di Sasà. Lo sgangherato gruppetto di giorno va a lezione da “Barabba”, un ex scassinatore che vive in uno sfasciacarrozze, e di notte fa sopralluoghi notturni, aiutato da Ernesto, custode del bingo nonché amico di Edda. Tutto sembra procedere a gonfie vele fino al giorno in cui Michele e Romeo hanno un forte ed inaspettato litigio. Romeo accusa un affaticamento al cuore e viene portato subito in ospedale. Senza di lui il piano sembra compromesso e quella atmosfera di gioia e vitalità di colpo svanisce. Sono tornati tutti gli anziani di sempre e solo il buon Romeo, scappato dall’ospedale, riuscirà a riaccendere l’entusiasmo dei suoi amici. Nonostante alcuni imprevisti, il piano sembra di nuovo filare liscio almeno fino a alla sera del colpo, quando i poveri anziani scoprono che di guardia al caveau non c’è il loro complice Ernesto ma un altro addetto. L’intera operazione salta ma ancora non tutto è perduto. Quando stanno per ritirarsi, ecco che vedono Edda, uscita a loro insaputa dall’ospedale, esultare per aver vinto un ricchissimo montepremi. Tutto è bene quel che finisce bene. I simpatici anziani si godono una meritata vacanza su una splendida nave da crociera, offerta ovviamente dalla loro amica neo milionaria.

 

NOTE DI REGIA DI FULCO - Mio nonno era una persona eccezionale e sorprendentemente viva. A ottant'anni registrava poesie su un registratore portatile e dipingeva quadri astratti con Paint di Microsoft. Di invecchiare non ne voleva proprio sapere, o meglio, non gli era possibile data la sua natura arzilla e curiosa. Mio nonno è uno dei motivi per cui "Il crimine non va in pensione" è una storia vicina alla mia visione del mondo e del cinema. Appena ho letto la sceneggiatura di Fabrizio Quadroli ne ho intuito il potenziale. Il film nasce da un'idea brillante, originale e stimolante per un giovane regista che ha il desiderio di sperimentare nuovi scenari visivi. Il ritmo sfiora lo slapstick ed è paradossale, dato che i protagonisti del film sono over settanta. L'atmosfera è solare, corale, dolce, leggera ma soprattutto umana; nonostante i volti segnati dal tempo, i modi di fare sono anacronistici e i sogni ancora vivi, sogni che daranno la forza ai personaggi per affrontare questa nuova sgangherata avventura. Mi sono innamorato dell'idea del film per più di un motivo ma forse quello più importante è che la storia tratta di riscatto sociale. Ecco, per me questo film è un grido di speranza, di amore e ancora di giustizia, un atto di fede all'animo umano che trascende l'età anagrafica. Tutto magia nel film ed è questa magia che crea un mondo dove ogni cosa sembra possibile; un mondo che vale la pena mostrare: gli anziani chiusi nelle case di riposo, dimenticati e indifesi, si fanno giustizia da soli e tornano ad essere più vivi che mai. Queste riflessioni mi hanno spinto a far parte del progetto e a crederci. Penso possa essere una commedia unica e originale che rimarrà impressa nella memoria dello spettatore oltre il tempo circoscritto alla proiezione. Questa è la mia ambizione.

 

LA PRODUZIONE - La STEMO PRODUCTION S.r.l. è una società di produzione e distribuzione cinematografica nata nel 2002 e rilevata nel 2006 da Claudio Bucci. La linea editoriale si basa principalmente su tematiche sociali affrontate in lungometraggi di vario genere: commedia, dramma e thriller. La capacità della Stemo di finanziare e distribuire i propri film, la rende una società molto dinamica e produttiva a livello internazionale. Negli ultimi anni attraverso le coproduzioni ha creato dei forti contatti che le hanno permesso di ampliare la propria attività nel mercato estero. La società punta ad un cinema indipendente di qualità, non solo dal punto di vista della produzione ma anche della distribuzione, per questo nel 2018 darà vita al festival un film mai visto nel magnifico castello di Montenero Sabino, a pochi chilometri da Roma, per dare spazio ai film europei che non hanno trovato distribuzione.