I sopravvissuti al bombardamento israeliano che nella notte di Natale ha distrutto un intero isolato del campo profughi di al-Maghazi nel centro della Striscia di Gaza, uccidendo almeno 70 persone, stano scavando a mani nudi per tentare di liberare dalle macerie eventuali sopravvissuti e di estrarne i corpi (o quel che ne rimane) dei loro cari.

Al-Maghazi si trova al di sotto del Wadi Ghaza, fiume che secondo la linea di confine tracciata da Israele avrebbe dovuto separare il nord della Striscia dal centro... definito zona sicura. Le persone uccise nelle ultime ore, pertanto, erano anche rifugiati giunti dal nord di Gaza... ad ulteriore dimostrazione che nessuna area della Striscia è zona sicura.

E belle ultime ore si sono verificati nuovi attacchi a Jabalia, nel nord, che hanno preso di mira piccole imprese locali, come quello ad un magazzino che ospita camion e strumenti meccanici utilizzati dalle imprese della zona. Tutto, a Gaza, viene distrutto... raso al suolo.

Come dimostra quanto accaduto anche nelle ultime ore, Netanyahu non sembra aver preso molto sul serio le ennesime raccomandazioni di Biden in relazione alla salvaguardie delle vite dei civili palestinesi che il presidente americano gli aveva ripetuto in una telefonata di questo fine settimana.

Il perché può essere motivato dal fatto che Israele non ha ottenuto la "vittoria indiscussa" che desiderava da questa guerra. Hamas continua ad esistere e, soprattutto, a resistere. Per questo il premier israeliano e il suo governo, sotto pressione anche per la questione ostaggi, devono dimostrare all'opinione pubblica che a Gaza stanno facendo pasi avanti. E lo dimostrano uccidendo i civili palestinesi.

E Hamas? 

Questa mattina Yahya Al-Sinwar, che guida le Brigate Izz al-Din al-Qassam (l'ala militare di Hamas) ha dichiarato in una nota che il movimento di resistenza palestinese sta conducendo una battaglia feroce e senza precedenti contro le forze di occupazione israeliane, che hanno subito pesanti perdite sia in termini di uomini che di mezzi.

Al-Sinwar ha ribadito che Hamas non accetterà condizioni di cessate il fuoco come quelle finora avanzate attraverso i mediatori del Qatar e dell’Egitto, basate su tregue umanitarie temporanee, ringraziando la tenacia del popolo palestinese nella Striscia di Gaza.


Questo il bilancio del conflitto in atto dal 7 ottobre fino a questa mattina in base ai dati riportati dal ministero della Sanità palestinese, dall’esercito israeliano e dall’agenzia israeliana di previdenza sociale.
 
Gaza
uccisi: 20.424
feriti: 54.036

Cisgiordania
Uccisi: 303
Feriti: 3.450

Israele
Uccisi il 7 ottobre: ​​1.139 (rivisto rispetto a 1.400)
Soldati uccisi dall'invasione di terra: 157
Feriti: 8.730



Notizia aggiornata alle ore 12:00