Nel posticipo della 34esima giornata di Serie A il Napoli batte 2-0 il Torino e conquista il primo posto in classifica in solitaria sfruttando il ko dell'Inter. Al Diego Armando Maradona gli azzurri ci mettono 7' per passare in vantaggio con McTominay, poi lo scozzese firma la doppietta personale (41') con un gol fotocopia inserendosi tra Casadei e Linetty. Nella ripresa la traversa nega la gioia del gol a Billing, ma il Toro non riesce a essere pericoloso per minare il successo dei partenopei. Una vittoria che segna il +3 degli azzurri sull'Inter a quattro giornate dalla fine.
Con Raspadori febbricitante e in panchina, Conte schiera Spinazzola nei tre d'attacco con Lukaku e Politano. Vanoli è costretto a cambiare formazione all'ultimo per via dell'infortunio di Ricci, con Tameze mandato in campo al suo posto. Dopo un grande inizio del Torino, con i granata aggressivi e subito in zona offensiva per cercare di mettere paura agli azzurri, gli uomini di Conte salgono in cattedra e ci mettono appena 7' per passare in vantaggio, col solito McTominay: da un passaggio illuminante di capitan Di Lorenzo l'inserimento a destra di Anguissa è preciso per un passaggio di prima al centro per lo scozzese che non sbaglia l'appuntamento col gol, col destro leggermente deviato da Coco che non lascia scampo a Milinkovic-Savic.
I piemontesi cercano subito di reagire, ma Adams sugli sviluppi di un corner non riesce a sfruttare l'occasione svirgolando a tu per tu con Meret. Elmas, ex di turno, ci prova anche dalla distanza con una deviazione che diventa ghiotta per Biraghi, ma l'ex Fiorentina mettendo al centro non trova compagni. E allora il Napoli prova a gestire per cercare spazi per far male al Toro, con Spinazzola che cerca più volte la giocata filtrante per Lukaku, ma il belga non riesce a sfruttare. Un match che scivola lentamente, e con un po' di noia, verso l'intervallo con poche occasioni da gol nitide fin quando McTominay non fa copia-incolla della rete del vantaggio per trovare la via del raddoppio: da un'azione insistita di Politano sulla destra, lo scozzese ex Manchester United si infila tra Casadei e Linetty e al 41' regala il 2-0 che manda gli azzurri al riposo col sorriso.
All'intervallo Vanoli medita il cambio e nella ripresa rientra in campo senza Tameze e con Ilic al suo posto, per dare spessore e maggior vivacità al centrocampo granata. Il Toro prova quindi a ripetere il canovaccio della prima frazione, ma cercando di evitare nuove occasioni e gol per il Napoli. I piemontesi, infatti, partono forte, ma non riescono a trovare gli spazi giusti per fare male al Napoli. Azzurri che attendono il momento giusto e al 61' vanno vicini al 3-0 col neo entrato Billing (per Anguissa infortunato), col danese che centra la traversa di testa su assist di Spinazzola. Al 64' Conte è costretto a fare a meno anche di Buongiorno per un problema muscolare che preoccupa la panchina azzurra, con Marin gettato nella mischia dopo i 90' ottimi giocati a Monza.
Qualche imprecisione difensiva del Toro rischia di aprire il campo al Napoli per il 3-0, ma gli uomini di Conte zoppicano verso il 90', con anche Lobotka andato ko, gestendo in tranquillità il finale del match che regala il primo posto a +3 dall'Inter e l'accesso aritmetico alla prossima Champions League dopo un anno di assenza.
Per Antonio Conte lo scudetto sarebbe un miracolo: "Non ho visto la partita dell'Inter, già soffro per la mia. Ho guardato il secondo tempo di Fiorentina-Empoli. Ho spento il telefono, alla fine ho sentito che qualcuno era contento. Ho lasciato ai ragazzi la possibilità di scegliere se vedere o meno l’Inter. Prima della partita ho spiegato che non sarebbe cambiato nulla. Quello che ho detto alla squadra è che mancano quattro passi. Abbiamo fatto il primo, sappiamo benissimo che andremo ad affrontare due squadre che lottano per la salvezza come Lecce e Parma e poi arrivano due squadre in casa, Genoa e Cagliari. È tutto da giocare. È inevitabile che oggi contava vincere per noi, l'abbiamo fatto con grande determinazione, consci della propria forza. Lo stadio oggi è stato il dodicesimo e tredicesimo uomo in campo, è stato già difficile arrivare ed entrare nello stadio per quanti tifosi c'erano. Non erano contenti, ma eccitati: cercavano di trasmetterci tutta la loro determinazione. Lo scudetto sarebbe un prodigio. Non è la prima volta che siamo in testa, ovvio che ora mancano meno partite quindi gli errori li puoi pagare a caro prezzo. Ma ci dobbiamo godere il momento.Andando a vedere un po' la rosa della squadra, noi i gol dovevamo trovarli. Non è una rosa con tanti giocatori in doppia cifra, è inevitabile che tu devi lavorare tanto e cercare di sfruttare le risorse che hai, cercando di migliorare. Io penso che tutti quanti siano migliorati, sicuramente abbiamo lavorato tanto. Abbiamo 74 punti, mancano quattro giornate e la Champions è matematica. A pensare da dove partivi è sicuramente qualcosa di bello, è merito dei ragazzi".