Casa Milan era aperta anche martedì perché i dirigenti della squadra rossonera non erano ancora volati a Jeddah, in Arabia Saudita, per la sfida di Supercoppa di mercoledì con la Juventus, a causa dei problemi legati al mercato.

L'acquisto da 35 milioni di euro, più bonus, di una promessa brasiliana non ha sistemato i problemi del Milan che deve adesso risolverne uno in più, quello legato all'addio di Higuain.

Il pipita, in estate, doveva essere colui che avrebbe dovuto guidare i rossoneri alla riscossa e portarli, come minimo, tra le quattro squadre italiane che potranno partecipare alla Champions. A metà campionato, il Milan non sa neppure se riuscirà a partecipare all'Europa League.

Così, sia da parte della squadra, che da parte del giocatore argentino, sono sorti dubbi sul fatto che convenisse ad entrambi continuare insieme anche per la seconda parte di stagione. Il Milan ha fatto sapere alla Juventus che il riscatto di Higuain sarebbe stato effettuato solo se la squadra si fosse qualificata per la Champions. Higuain, già dubbioso per l'andamento dei rossoneri sia in coppa che in campionato, si è infastidito e non poco per dover rischiare di tornare a Torino.

Quindi, visto che il suo ex allenatore al Napoli, Maurizio Sarri, da Londra gli ha rinnovato la propria stima, Higuain ha chiesto di essere ceduto al Chelsea, fin da questa finestra di mercato. Della questione dovrà anche occuparsene la Juventus, visto che ancora è proprietaria del cartellino, ma il Milan, prima di lasciar andare Higuain deve trovare un sostituto.

La rivelazione Piatek è, al momento, il candidato papabile. Il centravanti del Genoa ha dato il proprio assenso al trasferimento, ma prima di lasciarlo partire, il presidente Preziosi vuole, fin da subito, 40 milioni più eventuali bonus. Il Milan aveva proposto un prestito con diritto di riscatto. L'offerta è stata rimandata al mittente.

Nel caso però andasse in porto, nel giro di pochi giorni gli investimenti in questa sessione di mercato, per il Milan, arriverebbero a 75 milioni... spesi per due giocatori che sono da considerare promesse e che non è detto possano diventare top player e, tanto meno, ottimi calciatori!

Cifra che, oltretutto, non parrebbe far ritenere che il Milan abbia ben compreso la direttiva relativa al pareggio di bilancio da raggiungere in 3 anni indicata dall'Uefa come multa per aver sforato i parametri del Fair Play Finanziario.