In merito all’ipotesi di scioglimento di Forza Nuova ritengo, da semplice cittadino, che lo scioglimento di un partito politico debba essere sempre l’extrema ratio. Sappiamo bene che il nostro ordinamento giuridico lo consenta. C’è una disposizione finale della Costituzione che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista. L’apprezzamento del fascismo però non vuol dire ricostituzione del disciolto partito fascista.

Non lo dico io, ma la Corte Costituzionale. Se devo dirla tutta, penso anche ci siano in giro molti comportamenti di non fascisti intrisi del più bieco fascismo o nazismo. Penso che sia saggio non fare diventare alcuni balordi dei “perseguitati” o dei “martiri”.

Da penalista so che la responsabilità penale è personale, quindi chi si è reso responsabile di fatti penalmente rilevanti sia arrestato e portato a processo, se vi sono i requisiti di legge. Se si dovesse preferire lo scioglimento, comunque, aspetterei un pronunciamento della magistratura.

So che il Governo potrà attuare questo proposito con un decreto legge ma non ritengo vi siano i requisiti di necessità e urgenza. Per tale ultima ragione la decisione sarebbe esclusivamente politica. Si dovrebbe pronunciare il Parlamento. Assaltare la sede del più grande sindacato dei lavoratori italiano è senza dubbio un’azione antidemocratica gravissima, ma onestamente devo anche dire che non c’è stata un’adeguata azione di garanzia dell’ordine pubblico riguardo a questo preciso episodio.

Tantissimi italiani che, non vogliono vaccinarsi e non condividono il Green Pass, erano a Roma per manifestare e non penso fossero tutti fascisti. Privare milioni d’italiani del diritto su cui si fonda la Repubblica Italiana – il lavoro – per aver semplicemente esercitato un altro diritto riconosciuto dallo Stato – il non vaccinarsi – mi pare palesemente ingiusto e discriminatorio (nessun Paese europeo, ma neppure extraeuropeo, a parte la democratica Arabia Saudita, si sogna minimamente di pensarlo o di attuarlo).

Questa precisazione ovviamente non vuol dire che le condotte delittuose non siano punite e con la massima severità, ma non può voler significare neanche che le leggi dello Stato possano essere non applicate in primis da chi governa!

Vincenzo Musacchio, criminologo, giurista e associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). Ricercatore dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Nella sua carriera è stato allievo di Giuliano Vassalli, amico e collaboratore di Antonino Caponnetto, magistrato italiano conosciuto per aver guidato il Pool antimafia con Falcone e Borsellino nella seconda metà degli anni ’80.