Cronaca

IL RIFIUTO DOVE LO METTO, DOVE LO METTO NON SI SA - Grane per la sindaca Raggi, lo smaltimento resta un problema

Continua la saga capitolina sullo smaltimento dei rifiuti dell'Urbe....

Dunque, dove eravamo rimasti? Ah, si, bonifica di Tor Bella Monaca, Ama sotto il fuoco dei riflettori, l'assessora Muraro attaccata che si difende, le inchieste al via.....

Tutto questo nell'arco degli ultimi 15 giorni, come se il problema dei rifiuti a Roma fosse cosa recente.

DI fatto la nuova giunta firmata Raggi e M5S qualcosa tenta di fare: e come prima ipotetica soluzione tira fuori dal cilindro magico il conferimento dei rifiuti ad altri impianti limitrofi, o almeno così crede di poter fare.

Immediata la reazione dei diretti interessati, sindaco di Orvieto in testa: i nostri impianti non si toccano!

In effetti, il conferimento dei rifiuti - soprattutto in impianti di smaltimento fuori ambito regionale - non è propriamente agevole: è necessario un protocollo di intesa tra le regioni interessate, che - a quanto pare - l'Umbria non intende in alcun modo neppure lontanamente immaginare.

DOPO ORVIETO, ANCHE CASSINO E SAN VITTORE NEL LAZIO DICONO NO

Il piano strategico del Campidoglio aveva individuato - oltre ad Orvieto - altri due siti possibili dove poter "scaricare" i propri rifiuti.

Ma il coro dei NO si è infoltito, ed anche Cassino e San Vittore nel Lazio sono decisi a mantere "lindi e puliti" i propri impianti, ad uso e consumo esclusivo del loro territorio, per garantire - come affermano - ai propri cittadini la qualità di vita e di ambiente che meritano.

ROMA CITTA' INVASA E DEVASTATA

Il problema dei rifiuti a Roma è cosa nota, e rientra in un quadro di degrado generale che da troppo tempo ormai affligge la capitale, e che prima o poi - si spera - qualcuno si degnerà di affrontare.

I romani di vecchia generazione lamentano infatti un abbandono totale dell'Urbe: da una parte, una marea di turisti (ben vengano, per carità), che ovviamente producono rifiuti su rifiuti, che vanno a sommarsi alle ingenti quantità prodotte dai residenti.

E poi, i contenitori appositi che debordano regolarmente subito dopo essere stati svuotati, quindi sicuramente in numero non sufficiente per rispondere alle esigenze cittadine.

In ultimo, la marea di senzatetto che si sono impadroniti della città: dormono dove capita, stendono i panni sui cancelli privati, utilizzano i vasi di piante e i giardini come bagni personali ed - ovviamente - non si peritano certo di fare la raccolta differenziata, anzi la raccolta e basta.

Il problema di dove andare a smaltire i rifiuti, a Roma, è solo la punta di un iceberg: la capitale, una delle città più belle al mondo, è lasciata a sè stessa.

Quindi, prima di cantare la nota canzoncina "il rifiuto dove lo metto...." sarebbe necessario un totale ripensamento sulla città stessa.

Inutile attribuire colpe alle amministrazioni che si sono susseguite (se iniziamo questo gioco al massacro non ne usciamo vivi): chi governa - oggi - si deve fare carico di una situazione disastrosa e purtroppo deve imparare a "sporcarsi" le mani.

Autore catiadag
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