"E mo' ci devi da da' li sordi". Possibile che il neo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si sia rivolto in questi termini alla Roma, intesa come squadra di calcio? Certo che no, ma il succo non cambia.

Infatti, come riportato dal quotidiano Repubblica, il Campidoglio ha chiesto 331 milioni di euro di danni alla Roma, oltre che ai suoi due ex partner, per il naufragio del progetto legato alla costruzione del nuovo stadio a Tor di Valle.

Come spiegato  nell'atto depositato lunedì al Tar del Lazio, il Comune di Roma, inteso sia come amministrazione e cittadinanza, è parte offesa insieme alle centinaia di migliaia di tifosi e chiede conto dei danni a Eurnova, Cpi e As Roma per aver causato il naufragio dell'iniziativa e frustrato l'interesse pubblico dichiarato nel 2017 per la realizzazione del nuovo stadio.

Come sono stati quantificati i 331 milioni? Con le seguenti modalità.

A livello d'immagine, la mancata realizzazione dello stadio vale 32,7 milioni di euro secondo l'avvocatura capitolina, cifra calcolata in base ai 23,8 milioni di risultati prodotti da Google immettendo la chiave di ricerca "lo stadio della Roma non si farà".

Le ore perse dai dipendenti capitolini, con quelle dei manager che valgono dai 56 ai 63 euro, quelle dei funzionari 22 euro e quelle degli impiegati 11 euro, per un totale di quasi 2 milioni di euro.

Infine, vi è il risarcimento, del valore complessivo di 276 milioni, relativo alla mancata realizzazione delle seguenti opere pubbliche: parco fluviale, golene Est e Ovest, pontili sul Tevere, videosorveglianza, messa in sicurezza dei fossi di Vallerano e Acqua acetosa Ostiense, ponte ciclopedonale tra la stazione Magliana della Fl1 e l'area dello stadio, stazione Tor di Valle della Roma-Lido, riunificazione dell'Ostiense, recupero della tribuna del vecchio Ippodromo, parcheggi e verde pubblico, oltre a 9 milioni di euro per il potenziamento della Roma Lido.