Lo scorso 5 luglio il Procuratore Federale, in relazione alla gara Spezia-Parma del 18 maggio in cui la squadra emiliana conquistò l'accesso diretto alla Serie A, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale il calciatore del Parma Emanuele Calaiò per aver tentato di "ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia Calcio, Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell’incontro, e, in particolare, inviando a tal fine a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi a mezzo dell’applicativo di messaggistica WhatsApp".

Anche il Parma è stato deferito a titolo di responsabilità oggettiva, per il comportamento posto in essere dal proprio tesserato.


Il 25 giugno al Tribunale Federale Nazionale - Sezione Disciplinare sono stati deferiti Luca Campedelli e Giorgio Lugaresi, rispettivamente presidenti del Consiglio di Amministrazione di Chievo Verona e Cesena, "per aver sottoscritto le variazioni di tesseramento di alcuni calciatori indicando un corrispettivo superiore al reale e per aver contabilizzato nei bilanci plusvalenze fittizie e immobilizzazioni immateriali di valore superiore al massimo dalle norme che regolano i bilanci delle società di capitali, condotte finalizzate a far apparire un patrimonio netto superiore a quello esistente alla fine di ciascun esercizio e ciascun semestre così da ottenere la Licenza Nazionale e l’iscrizione al campionato delle stagioni 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale."


Questo martedì si sono svolti i processi per Parma e Chievo.


Per quanto riguarda il Parma, la Procura Federale ha chiesto una penalizzazione di due punti da scontare nella stagione appena conclusa. Se la richiesta venisse accolta, il club neopromosso ritornerebbe di nuovo a disputare il campionato di Serie B, sostituito in Serie A dal Palermo. Ma il Tribunale potrebbe anche decidere di applicare la sanzione a partire dal prossimo anno, in quel caso però i punti di penalizzazione diverrebbero 6.

Per Emanuele Calaiò, all'origine dei guai del Parma, la Procura della Figc ha chiesto una squalifica di quattro anni e un'ammenda di 50mila euro.


Per il Chievo la Procura della Figc ha chiesto ben 15 punti di penalizzazione da scontare nella stagione 2017-18, che equivarrebbero alla retrocessione in serie B.

«Mi aspettavo una richiesta pesante da parte dalla Procura della Figc perché di solito quando si ha torto si fanno sempre richieste pesanti per suggestionare i tribunali. Più la richiesta è pesante e più è debole la proposta di deferimento - ha dichiarato il legale del Chievo, Marco De Luca.

È un deferimento fragilissimo che contiene errori marchiani anche nei numeri. Sono abbastanza fiducioso che gli errori commessi in sede procedurale vengano sanzionati anche duramente che la procura si è rifiutata per due volte di ascoltare il presidente Campedelli e quindi l’improcedibilità sta nei fatti. E’ un deferimento completamente infondato e non possiamo non essere fiduciosi.»


Il Cesena, al di là della sentenza, dopo il parere negativo della Covisoc all'iscrizione del campionato di Serie B, è stato dichiarato fallito a causa di un debito con l'Erario di 73 milioni di euro.