Il Cantone di Ginevra ha deciso di non contribuire al finanziamento della nuova caserma della Guardia Svizzera in Vaticano. Il Gran Consiglio ha rifiutato, con 50 voti contrari e 43 favorevoli, di discutere un eventuale contributo.

Il progetto dell'Unione Democratica di Centro prevedeva la concessione di oltre mezzo milione di euro alla Fondazione per il Restauro della Caserma della Guardia Svizzera Pontificia in Vaticano. Tuttavia, il deputato dei Verdi Pierre Eckert ha portato all'attenzione un parere legale richiesto al dipartimento competente, secondo il quale la neutralità confessionale dello Stato di Ginevra non gli consente di sovvenzionare un'attività religiosa. Ha spiegato che, sebbene l'edificio non ospiti alcun rappresentante ecclesiastico, è utilizzato da una forza di polizia al servizio di un'autorità religiosa.

Nonostante il rifiuto di Ginevra, il progetto di restauro della Caserma delle guardie del Papa andrà in porto. La fondazione infatti avrebbe già raccolto, tra promesse di doni e donazioni effettuate, 48,5 milioni di franchi svizzeri, somma che è molto vicina ai 50 milioni preventivati per rinnovare l'edificio situato all'interno delle mura vaticane subito dopo Porta Sant'Anna.

In conclusione, la decisione del Cantone di Ginevra riflette le sfide che emergono quando le questioni di finanziamento si scontrano con i principi di neutralità confessionale. Tuttavia, sembra che il progetto di restauro della caserma della Guardia Svizzera in Vaticano procederà come previsto.