"Dal 6 agosto attendiamo notizie per la ripresa del negoziato e la valutazione di legittimità da parte del Ministero della gara per l’aggiudicazione del gruppo Ilva.

Lunedì 27 agosto abbiamo unitariamente sollecitato il Governo a convocare tutte le parti e ad oggi non abbiamo avuto ancora risposta.

Ricordiamo che le risorse finanziarie sono ormai quasi esaurite e il 15 scade l'amministrazione straordinaria.

Pertanto le scriventi Organizzazioni dichiarano, nel permanere delle condizioni attuali, la mobilitazione generale di tutto il gruppo Ilva per l'11 settembre con scioperi in tutti gli stabilimenti del gruppo e presidio al Mise."


Questo è quanto hanno comunicato le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Usb al ministro Luigi Di Maio che non ha risposto ad un lettera che le stesse organizzazioni sindacali gli avevano spedito lunedì 27 agosto perché si decidesse a comunicare, a due settimane dalla scadenza dell'amministrazione straordinaria con la conseguente assegnazione dell'Ilva ad Arcelor Mittal, che cosa avesse deciso riguardo al destino degli impianti.


Ieri, sull'argomento era intervenuta anche Susanna Camusso:

«Il governo deve assumersi la responsabilità di dire se la vendita c'è o non c'è. Notiamo una tendenza a scaricare sugli altri soggetti: questo è inaccettabile.

Pensiamo non ci sia più tempo, nel senso che non è che prendendo tempo, rinviando la decisione e chiamando in causa altri il tema si risolve.

Come hanno detto le categorie nazionali chiedendo un incontro al ministro, ribadiamo che il governo ci deve dire se la vendita è stata effettuata oppure no. E, a partire da quello, deve dirci come si determinano le risposte che vanno ancora date in termini ambientali, quelle che riguardano l'occupazione, i salari, l'accordo di programma.
Parliamo di una vendita e di risorse finanziarie, il governo deve decidere.»