Cultura e Spettacolo

Io sono Carlo Verdone - VI


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Tuttavia noi resistiamo all'incipit decadente e nostalgico e cerchiamo il comico e l'irriverente in quelle pagine.

Nessuno sconto viene concesso ad Alberto Sordi, nella cui grande e cupa abitazione romana Carlo fu ospite senza molte comodità: ce lo descrive come un mix di suoi personaggi, tra  "L'Avaro", " Il Marchese del Grillo" e  "Io e Caterina" , confermando nel lettore l'aura di mistero che avvolgeva Albertone. E Carlo, come vive? Forse similmente? O almeno a casa sua le saponette non scarseggiano e la luce si può accendere senza timore di spreco? So bene che si può essere considerati tirchi senza esserlo, quindi la scelta di sparire è forse la soluzione per  evitare le chiacchiere?

Un plauso sorge spontaneo al leggere del cognato Christian De Sica, che avrebbe praticamente salvato la sorellina Verdone, Silvia, da frequentazioni pericolose, e questa è una sorpresa: oggi Silvia è una signorotta romana altoborghese, ben lontana dalla lolita che il fratello, un po' impietosamente, ci descrive.

Ci viene mostrata anche la foto delle nozze tra Carlo e Gianna Scarpelli, di verde vestita, e non si capisce se si siano svolte in chiesa o in comune: aleggia sempre quella tenacia verdoniana a non togliere mai l'ultimo velo, anche se ci concede qualche sorriso nel descrivere le sue prime avventure con l'altro sesso e non nasconde la sua natura paranoica e ansiolitica ( nel senso del reale bisogno di calma chimica).

Nondimeno, raccogliamo un senso di calore, di famiglia, di affetto, di cameratismo, in mezzo agli altisonanti nomi che frequentavano la sua bella casa, e questo è quanto di meglio poteva riuscire a darci: un altro film, solo scritto.

Purtroppo anche lui deve fare pubblicità ai suoi film in uscita, ed ecco che, in quei frangenti, si avvicina pericolosamente a quegli sfigati come me, quando presentano un libro e devono parlarne bene. Da noi non usa fare all'americana, un tot di minuti a testa per attori e regista e il film è bello che presentato: bisogna ancora prestarsi alle manfrine con i conduttori.

Non potrei aggiungere molto altro che possa far capire la mia compenetrazione con quest'uomo, con cui non ho in comune proprio nulla. Avrei solo una richiesta per lui, se per favore mi gira un film in Carolina del Nord. Ci succedono sempre un sacco di cose brutte, sparizioni,omicidi, serial killer, eppure sembra tanto tranquilla e carina. Potremmo scrivere la scenografia insieme e ho già  qualche idea per il titolo...

Cari amici, vi lascio con un mio articolo a suo tempo pubblicato in web. Nasce dalla visione di un film e forse, non so, può esso solo esprimere, confusamente e affannosamente, perché si ama il cinema, o lo si è amato in un modo che forse non è più concepibile.

Continua...

 

Autore carmengueyeny
Categoria Cultura e Spettacolo
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