Che la Brexit si sia trasformata in un pasticcio è noto a tutti, da tempo. La cosa incredibile è che non sembra si sia raggiunto un limite alla confusione registrata finora. Ogni giorno, al riguardo, c'è sempre una novità che riesce ad aggiungerne ancora.

Ieri, la premier May aveva offerto la propria testa (in senso politico) ai parlamentari del partito conservatore in cambio del sostegno all'accordo da lei firmato. Convinti i conservatori, alla May, per essere sicura di ottenere il sostegno del Parlamento, erano necessari anche i voti degli unionisti dell'Irlanda del Nord (DUP), voti che però le sono stati negati.

E allora ecco la sorpresa odierna, annunciata dalla leader della Camera dei Comuni, Andrea Leadsom. Venerdì il Parlamento britannico sarà chiamato ad esprimere un voto favorevole o contrario non su tutto l'accordo siglato dalla May, ma solo su una parte di esso, quella che include il "backstop" irlandese, la legge sul divorzio e i diritti dei cittadini.

Nel caso di voto favorevole, la May utilizzerebbe questo risultato per dire all'Europa di aver ottenuto il sostegno richiesto da Bruxelles per indicare così la data del 22 maggio come nuova scadenza della Brexit. Entro quella scadenza, la May dovrebbe poi convincere il Parlamento a votare il resto dell'accordo.

In questo modo, la premier britannica eviterebbe un allungamento dei tempi per la Brexit che altrimenti, inevitabilmente, costringerebbe la Gran Bretagna a partecipare alle elezioni europee, innescando anche una serie di conseguenze che finirebbero per portare forse a nuove elezioni politiche e ad un nuovo referendum sull'uscita dall'Ue.

Naturalmente, c'è da aggiungere che, se anche venisse ottenuto il sostegno della Camera dei Comuni su metà accordo per la Brexit, non è del tutto certo che il Consiglio europeo possa poi accettare l'esito del voto come sufficiente per indicare il 22 maggio come nuova data per la scadenza.

Infine, Dup e Labour hanno già anticipato il loro voto contrario.