Utilizzando come sempre il suo stile di comunicazione alla Tex Willer, venerdì il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha ricordato a chi risiede nella regione che in questo momento la diffusione del contagio da coronavirus è tale che, se la situazione non migliorerà, non vede altra possibilità che ordinare un nuovo lockdown per fermare il diffondersi dell'epidemia, estendendo il "coprifuoco" entrato in vigore ieri sera, dalle 23 alle 5, anche alle ore diurne.

Come risposta alle sue dichiarazioni, ieri sera alcune centinaia di persone, dopo essersi date appuntamento utilizzando i social, si sono riversate nel centro di Napoli partendo dall’università L’Orientale, per poi proseguire in piazza Municipio, piazza del Plebiscito e, infine, sul lungomare.

Scontri e violenze si sono registrati in via Santa Lucia, nei pressi del palazzo sede della Regione Campania, con lancio di bombe carta, cassonetti incendiati e aggressioni contro giornalisti e forze dell'ordine che, a loro volta, hanno risposto con lancio di fumogeni e cariche per disperdere i manifestanti che gridavano slogan contro De Luca.

La manifestazione non era stata autorizzata, si è svolta contravvenendo al coprifuoco entrato in vigore proprio da venerdì e molti dei partecipanti non si sono dati cura di distanziamento e mascherine per evitare il contagio.


In attesa del commento di De Luca su quanto avvenuto, due considerazioni appaiono scontate.

La prima è relativa alla manifestazione in sé. In un contesto economico come quello campano - almeno in base a come da tutti viene descritto - l'economia sommersa sembra costituire una fonte di reddito determinante per molte famiglie e, in base a ciò, chiudere le persone in casa finirebbe per impedire a molti di procurarsi il denaro necessario per vivere. Spiegabile pertanto una protesta in tal senso, anche se, nel caso si voglia manifestare un problema. sarebbe più logico esporlo per farlo conoscere: ieri sera nessuno lo ha fatto in maniera evidente e ad oggi chiunque può immaginare i motivi della protesta, ma non essere sicuro che siano realmente quelli che hanno portato la gente in strada.

La seconda considerazione, e questa include anche i rappresentanti delle forze politiche che si oppongono a De Luca, è relativa alle critiche nei confronti del presidente della Regione. Degli idioti (un termine "tecnico" per indicare chiunque esprima dei concetti senza che questi siano supportati da un minimo di logica), che a livello locale ed anche nazionale pretendono di voler rappresentare gli interessi dei cittadini, accusano De Luca per aver minacciato il lockdown e di essere responsabile del fatto che non abbia saputo prevedere l'attuale situazione. Sono gli stessi che fino a ieri sono andati in giro senza mascherina e pretendevano che tutto dovesse essere riaperto perché la pandemia era ormai passata. 

Adesso accusano De Luca di impreparazione, ma non dicono quali siano o debbano essere gli strumenti per fermare il contagio, dimenticandosi anche che lo stesso De Luca da settimane aveva raccomandato nella sua regione di seguire con scrupolo le indicazioni minime suggerite per evitare la trasmissione del virus.


Pertanto, oggi si protesta perché esiste un virus, si protesta contro chi vuole fermarlo e si fa finta di non sapere che l'unico modo per evitare la diffusione del contagio è, attualmente, il distanziamento sociale, fino all'inevitabile confinamento delle persone nelle proprie abitazioni quando il contagio, come adesso, non è più tracciabile.

Se c'è qualcuno che ha idee migliori si faccia avanti!