Faranno discutere le dichiarazioni alla BBC di Dominic Cummings, ex consigliere del premier Johnson che ha lasciato il 10 di Downing Street nell'ottobre del 2020.

Cummings, in una intervista che verrà trasmessa sul secondo canale della tv pubblica britannica nella prima serata di martedì, descrive come Boris  Johnson abbia approcciato il problema pandemia e di quanto lo abbia fatto spesso grossolanamente e in maniera cinica, pensando (anche se non sempre pare fosse in grado di farlo) più a limitarne le conseguenze economiche che quelle sanitarie.

Cummings ricorda, ad esempio, di aver faticato nel convincerlo che non fossa la cosa più intelligente da fare quella di continuare a vedere la regina negli incontri settimanali, come da protocollo, perché avrebbe messo a rischio la sua sicurezza, perché a causa dell'età avrebbe potuto non sopravvivere ad un eventuale contagio.

Ma maggiori perplessità saranno suscitate dalla resistenza di Johnson nel non voler ricorrere a nuove restrizioni nell'autunno 2020, nonostante il progressivo aumento dei contagi, perché a morire di Covid sarebbero state soprattutto persone dagli 80 anni in su, mentre nessuno sotto i 60 anni sarebbe andato in ospedale!

Le dichiarazioni di Cummings non sono e non possono essere tutte o quasi suffragate da prove, ma il quadro che dipinge sembra concordare con quanto sta accadendo adesso nel Regno Unito dove il governo sta promuovendo, anche senza dichiararlo ufficialmente, l'immunità di comunità, consentendo che il contagio si diffonda senza limitazione alcuna, a parte le raccomandazioni di facciata come il consiglio di indossare la mascherina al chiuso.

Dowining Street ha già risposto alle anticipazioni dell'intervista dichiarando che il governo ha sempre agito per contrastare la pandemia con l'intento di salvare vite sulla base dei consigli scientifici degli esperti. 

Però, dopo che l'intervista sarà messa in onda, è difficile credere che non infurieranno le polemiche.