La forza del Vangelo nella comunione tra pastori: da Napoli a Caserta
All’indomani della sua creazione a Cardinale, Sua Eminenza il Card. Domenico Battaglia (per tutti, don Mimmo), Arcivescovo di Napoli, ha scelto di recarsi a far visita a Mons. Nogaro, Vescovo emerito di Caserta. Questo gesto, carico di significato e profondità pastorale, è un’immagine viva di quella Chiesa che cammina insieme, radicata nell’umiltà e nella relazione.
È il segno tangibile di una Chiesa che non si chiude nei suoi traguardi, ma che celebra ogni passo come frutto di un cammino condiviso, dove passato e presente si incontrano, dialogano e si arricchiscono a vicenda. La visita di Don Mimmo a Mons. Nogaro parla con la semplicità del Vangelo vissuto: una testimonianza che ricorda che l’essenza del ministero sta nella capacità di camminare accanto, riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti.
Mons. Nogaro, con i suoi 91 anni, rappresenta una memoria vivente della Chiesa di Caserta, un pastore che ha guidato il suo popolo con una dedizione radicata nel Vangelo e nella giustizia. Don Mimmo, da parte sua, è l’immagine di un pastore che si abbassa per sollevare, che cerca non di essere servito, ma di servire, in un ministero che a Napoli, come a Caserta, continua a parlare di prossimità, accoglienza e speranza. Questo incontro tra due pastori, appartenenti a due generazioni diverse ma uniti dalla stessa fede, illumina una verità teologica profonda: la Chiesa è una comunione che trascende il tempo e lo spazio. Non c’è Chiesa senza memoria, e non c’è memoria che non trovi compimento nel presente.
Mons. Nogaro, con la sua lunga vita di servizio, e Don Mimmo, con la freschezza del suo ministero, ci ricordano che il Vangelo è sempre nuovo, eppure radicato in una storia che non si può dimenticare. A Mons. Nogaro, che celebra il dono di 91 anni il prossimo 31 dicembre, l’augurio di continuare a essere, con la sua presenza e la sua preghiera, una luce per la Chiesa di Caserta e oltre. A Don Mimmo, ora Cardinale, l’augurio di continuare a vivere il suo ministero con quella stessa autenticità che ha fatto di lui un pastore vicino alla gente, capace di ascoltare e di indicare Cristo con gesti più che con parole.
Che il loro incontro sia un’ispirazione per tutti noi: un invito a riscoprire la bellezza di una Chiesa che non si costruisce sulla distanza, ma sulla vicinanza; che non si fonda sul potere, ma sul servizio. Che il Signore accompagni entrambi lungo le strade del Vangelo, rendendoli sempre segni di quella prossimità che guarisce, accoglie e ama.