“Umori e colori”: la val Vigezzo celebra il pittore Antonio Gennari e lo scrittore Benito Mazzi.

«Umori e colori di Vigezzo» è il titolo della nuova esposizione estiva che è stata inaugurata venerdì 2 Giugno 2023 alle 17 al centro culturale Vecchio municipio di Santa Maria Maggiore. Dedicata a due grandi personaggi vigezzini - il pittore Antonio Gennari e lo scrittore Benito Mazzi - la mostra fa dialogare le opere di figure che hanno messo in luce la briosa e nel contempo malinconica realtà della valle e hanno narrato, con due strumenti diversi i luoghi e i personaggi caratteristici del territorio alpino.

Entrambi dotati di uno stile tutto personale, Gennari e Mazzi hanno celebrato ed esaltato un angolo di mondo dalle profonde tradizioni, con i suoi personaggi bizzarri e i locali di ritrovo. Una mostra che è un omaggio al pittore, nel centenario della sua nascita, e allo scrittore, scomparso lo scorso anno, che ha dedicato studi e romanzi alla sua valle. L’esposizione è organizzata dal Comune di Santa Maria Maggiore col sostegno della Compagnia di San Paolo.

«Umori e colori di Vigezzo» si potrà visitare fino al 26 novembre: a giugno il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Dal 1° luglio le aperture saranno estese anche durante la settimana, dal martedì alla domenica negli stessi orari (lastampa.it).

"Quest’anno 2023 cade il centenario della nascita di Antonio Gennari una delle “voci” più autentiche della pittura ossolana del Novecento, anche se circoscrivere l’artista vigezzino soltanto nell’ambito locale è, a mio parere, limitativo. Infatti, le sue opere possiedono una tensione universale, capace di dare valori collettivi ai singoli personaggi, anche se dietro i loro tratti, le loro fisionomie, si capta l’intera atmosfera di vita delle nostre valli.

La casa editrice Mnàmon di Gilberto Salvi in occasione del decennale della morte aveva pubblicato un catalogo di Gennari. Un catalogo era già stato pubblicato da Grossi di Domodossola nel 1988 e un altro fu dato alle stampe dal Museo del Paesaggio, allora diretto da compianto prof. Gianni Pizzigoni, in occasione dell’antologica che ha dedicato nel 2000 al pittore vigezzino. Gennari, nato a S. Maria Maggiore nel 1923 e morto a Verbania nel 2002, aveva studiato alla locale Scuola di Belle Arti Rossetti-Valentini e, poi, all’Accademia di Brera a Milano. Riprese l’attività di pittore al ritorno dalla guerra, per la quale era partito volontario ed era stato deportato in Germania. Si sposò nel 1960 ed ebbe una figlia e un figlio. Visse sempre in Valle Vigezzo, quasi appartato, ottenendo comunque, numerosi riconoscimenti. Tra le mostre, oltre a quella di Verbania, sono da ricordare le personali del 1972 a Santa Maria Maggiore e del 1978 a Domodossola e quella postuma a S. Maria Maggiore nel 2012.

Questo singolare artista, dal gusto romantico, ma dal giudizio caustico, quasi dissacratorio – che è stato prima di tutto un “poeta” forte e certamente un po’ visionario – sapeva mettere a nudo, con toni e acidità di giudizi, molti aspetti delle drammatiche contraddizioni del secolo scorso. Oltre l’impegno per dar luminosa sostanza cromatica alle emozioni più intime del vivere, occorre mettere in rilievo le sue acute analisi e le sue denunce appassionate, quasi requisitorie contro l’estrema degenerazione in cui è precipitato l’uomo. Gran parte della produzione di Gennari, infatti, scaturisce da un’esuberante ribellione al conformismo e all’assuefazione catto-borghese, riconoscibile soprattutto nelle rivisitazioni bibliche dei temi, con sullo sfondo i paesaggi della sua valle (v. Giuseppe Possa in https://pqlascintilla.wordpress.com/).