Dopo il pari tra Roma e Inter, sono cinque i punti che dividono i nerazzurri dalla Juventus. Troppi per sperare in una rimonta in chiave scudetto, anche in caso di sconfitta dei bianconeri, impegnati lunedì sera in casa contro la Lazio.

All'Olimpico, domenica sera, è finita 2 - 2. Dopo che è andata in svantaggio, l'Inter è riuscita ad agguantare il pareggio solo nel finale grazie ad un rigore causato da un errore di Spinazzola. Ma non va neppure dimenticato che il pareggio della Roma era arrivato su un'azione originata da un fallo di Kolarov su Lautaro Martinez, che Di Bello non ha ritenuto di sanzionare neppure rivedendolo al Var. Eppure il calciatore argentino ha preso un calcio sul tallone dal romanista che lo ha anche spinto alle spalle facendolo finire a terra! 

Oramai il Var è diventato ridicolo, perfetta fotocopia della coppia che gestisce il discredito della classe arbitrale, costituita da Rizzoli e Nicchi.

Nel caso di vittoria, la Juventus chiuderà il discorso scudetto definitivamente, ma anche nel caso di pareggio o sconfitta (tra l'altro improbabile) la situazione non cambierà molto, anche se nei rimanenti quattro incontri i bianconeri dovranno vedersela con Roma e Sampdoria, due squadre che, almeno in questo momento, sono da considerarsi bene in salute.

Più "emozionante", invece, conoscere quello che, nella prossima stagione, sarà il destino di Maurizio Sarri  che ha spiegato così le ultime prestazioni della sua squadra, non certo brillantissime:«Abbiamo giocato contro tre squadre in grande condizione. Siamo in un momento in cui tutti hanno difficoltà a tenere la partita in mano per 90 minuti. Le gare girano in maniera incomprensibile. Se ne vedono tante, anche in Serie B. Ci sono grandi difficoltà e anomalie. Giocare in questo momento con Atalanta e Sassuolo per il livello di organizzazione che hanno è difficilissimo». 

In ogni caso, il tecnico toscano (di fatto) ha parlato chiaro, ai dirigenti della Juventus, del suo futuro:«Ho un contratto e voglio onorarlo. Il mio futuro è domani: in questo momento la testa deve rimanere concentrata sulle partite, a partire da quella di domani. Tutto il resto è una conseguenza. Fa parte del mio mestiere, va bene se vinci e va male se perdi. Il momento è questo, bisogna essere bravi a viverlo al meglio».