Quando nella notte di venerdì 6 luglio negli Stati Uniti scatteranno i nuovi dazi voluti da Trump sull'importazione di alcuni prodotti provenienti dalla Cina, per un valore che si aggira intorno ai 34 miliardi di dollari, a Pechino sarà mezzogiorno e un minuto.

In una conferenza stampa programmata, il portavoce del ministero del Commercio cinese, Gao Feng, ha detto che non sarà la Cina a "sparare il primo colpo", però, dopo che gli Stati Uniti avranno aumentato i dazi, Pechino farà altrettanto su alcuni prodotti americani.

Nei giorni scorsi, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nel caso di una ritorsione da parte di Pechino, ha minacciato di applicare un aggravio dei dazi sui prodotti cinesi fino ad interessare un controvalore in merce di 450 miliardi di dollari.

Gao Feng, da parte sua, ha ricordato agli Usa che una guerra commerciale con la Cina finirebbe per danneggiare anche la politica economica americana.

Infatti, le società straniere hanno contribuito per 20 miliardi di dollari, per il 59% del valore, alla produzione dei beni relativi ai 34 miliardi di esportazioni cinesi che saranno soggette ad un aumento dei dazi da parte degli Usa, con le imprese americane che rappresentano una parte significativa di quel 59%, ha detto Gao.

Per questo, gli Usa con questa politica danneggiano non solo l'economia cinese ma anche, se non in gran parte, le economie di altri Paesi e soprattutto quella degli stessi Stati Uniti! Gli americani, in sostanza, stanno sparando contro se stessi, ha dichiarato il portavoce del ministero del Commercio cinese.

La risposta della Cina al nuovo aumento di dazi da parte degli Usa, come ritorsione, colpirà alcune delle principali esportazioni statunitensi, tra cui la soia e il cotone, creando così problemi agli agricoltori di Texas e Iowa che, compattamente, avevano votato per Trump, contribuendo alla sua vittoria.