«È con grande dolore che ho appreso la notizia della scomparsa, nel giorno dell’ottantesimo compleanno, di Gigi Proietti. Attore poliedrico e versatile, regista, organizzatore, doppiatore, maestro di generazioni di attori, erede naturale di Ettore Petrolini, era l’espressione genuina dello spirito romanesco. Alla grande cultura, alla capacità espressiva eccezionale, frutto di un intenso lavoro su se stesso, univa una simpatia travolgente e una bonomìa naturale, che ne avevano fatto il beniamino del pubblico di ogni età. Desidero ricordarlo anche come intellettuale lucido e appassionato, sempre attento e sensibile alle istanze delle fasce più deboli e al rinnovamento della società. Alla signora Sagitta, alle figlie Susanna e Carlotta, ai suoi collaboratori e ai tanti suoi allievi desidero far giungere il mio più profondo cordoglio, a nome della Repubblica, e sentimenti di vicinanza personale».
Se il presidente della Repubblica rilascia un comunicato come questo in occasione della tua morte, significa che eri una persona importante. E Gigi Proietti lo era, per il mondo della cultura e dello spettacolo. Intrattenitore, attore di cinema, teatro e tv, musicista, cantante, regista... chi più ne ha più ne metta. Lo spettacolo era il suo mondo e nella sua carriera lo ha ampiamente dimostrato, cercando di svelarne e comunicarne i segreti con la sua scuola (al Teatro Brancaccio di Roma, da lui restaurato e riaperto nel 1978 assieme a Gabriele Lavia) che ha formato tanti personaggi oggi famosi. Qualche nome? Flavio Insinna, Chiara Noschese, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano, Massimo Wertmüller, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani, Gabriele Cirilli, Sveva Altieri...
Nato il 2 novembre del 1940 a Roma, Gigi Proietti è morto all'alba di questa mattina nella clinica romana Villa Margherita, il giorno in cui compiva 80 anni. Probabilmente lo ha fatto di proposito, perché per un artista che nel suo bagaglio aveva come strumenti migliori ironia e comicità (i più difficili da usare), nascere e morire il giorno in cui si commemorano i defunti deve aver pensato che fosse, teatralmente, quanto di meglio si potesse sperare.
Ricoverato da un paio di settimane per problemi cardiaci, le sue condizioni si sono aggravate nella serata di ieri e per questo stato era stato trasferito in terapia intensiva.
Dopo aver iniziato ad esibirsi come musicista e cantante fin dalla giovinezza, durante l'università si è avvicinato al teatro sperimentale e finalmente, nel 1970 ha poi trovato la sua strada con il successo nel musical "Alleluja brava gente" che gli ha spalancato una carriera da protagonista in teatro, al cinema e in televisione.
Proietti è stato anche doppiatore, contribuendo al successo di attori come Marlon Brando, Robert De Niro, Dustin Hoffman ma anche del primo Rocky... oltre che del funambolico genio di Aladdin («molto divertente ma faticoso», come da lui definito) fino a Enzo, il saggio golden retriever protagonista di "Attraverso i miei occhi".
In circa 50 anni di attività, Proietti è stato protagonista di 33 fiction, 42 film, 51 spettacoli teatrali, di cui 37 da regista, 10 album da solista e regista di 8 opere liriche.
In televisione, è stato conduttore di Fantastico 4 nel 1983, protagonista del Maresciallo Rocca, dell'avvocato Porta, di una "Pallottola nel cuore", per dirne solo alcuni. In teatro come non ricordare il suo Cyrano de Bergerac o le sue esibizioni nei teatri tenda e nei palasport di tutta Italia? E il mandrake di Febbre da cavallo ce lo vogliamo dimenticare?
Gigi Proietti è morto, viva Gigi Proietti... perché continueremo a ricordarlo per sempre grazie a quello che ci ha lasciato.