Questo lunedì, la Svezia ha fatto sapere che l'indagine sulla presunta accusa di stupro nei confronti di Julian Assange, co-fondatore di Wikileaks, è stata riaperta, in seguito alla richiesta dell'avvocato della presunta vittima.
All'origine dell'accusa, da lui ritenuta strumentale, Assange nel 2012 si era rifugiato presso l'ambasciata ecuadoregna a Londra, dalla quale, dopo 7 anni è stato espulso poche settimane fa. Assange è stato poi condannato da un tribunale britannico a 50 settimane di carcere per aver violato le condizioni della libertà su cauzione e, in questo momento, sta scontando la pena nella prigione di Belmarsh a Londra.
Assange aveva accettato di rifugiarsi nella sede diplomatica dell'Ecuador a Londra perché l'accusa svedese era stata ritenuta strumentale. Il timore era che una volta estradato in Svezia, Assange sarebbe stato poi consegnato agli Stati Uniti, che adesso insistono per averlo con il Regno Unito, in modo da processarlo per il suo presunto ruolo nel rilascio di documenti riservati, sia militari che diplomatici, risalente al 2010.
Una volta scontata la pena nel carcere londinese, la Gran Bretagna si troverà a dover decidere se dar corso alle due richieste di estradizione pendenti: quella svedese o quella americana.