Gli studenti universitari della Catalogna, dando seguito all'invito di Oriol Junqueras, vicepresidente del governo catalano e leader di Esquerra Republicana de Catalunya, giovedì hanno iniziato uno sciopero di due giorni per difendere il referendum per l'indipendenza che si dovrebbe svolgere domenica 1 ottobre, referendum che le autorità regionali insistono nel voler celebrare, mentre il governo centrale ne ha decretato il divieto dopo che il Tribunale costituzionale della Spagna ne ha sancito l'incostituzionalità.

Al grido di "svuotiamo le aule, difendiamo il referendum" alcuni giovani, a mezzogiorno, si sono riversati per le strade di Barcellona causando code e blocchi nel traffico.

Va ricordato inoltre che l'Unione degli Studenti dei Paesi Catalani (SEPC), ha invitato gli studenti di tutta la Catalogna a difendere i seggi elettorali che, in base a quanto deciso dalla Procura di Stato, dovrebbero essere svuotati di tutto il materiale necessario ad effettuare il referendum, che dovrebbe essere sequestrato dalla stessa polizia catalana.

Questo giovedì, la Banca di Spagna ha pubblicato il proprio lbollettino sull'andamento economico del paese confermandone le previsioni di crescita per il PIL al 3,1 per cento nel 2017, al 2,5 per cento nel 2018 e al 2,2 per cento nel 2019, più o meno in linea con quelle del governo di Madrid.

La Banca di Spagna ha confermato le sue proiezioni per la crescita grazie alla forte domanda interna ed al buon andamento delle esportazioni, avvertendo però che le tensioni politiche collegate alla Catalogna potrebbero avere un impatto negativo sulla fiducia degli operatori e sulle loro decisioni di spesa.