«Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.» Questa è una delle affermazioni di Joseph Göbbels tra le più citate. E non a torto, visto che molti politici ne hanno tratto e ne stanno traendo buon insegnamento.

Un politico bugiardo non fa certo notizia. La bugia, in fondo, è considerata da molti un'eventualità ineluttabile nella politica e per questo, in parte, accettabile... almeno finché si rimane entro certi limiti.

Invece, quando con la bugia un politico arriva a negare l'evidenza di fatti che sono acclarati, innegabili, inconfutabili... allora non si può non richiamare alla memoria Göbbels ed il suo aforisma.

In Italia è stato Berlusconi a riprendere per primo quell'insegnamento. Adesso, è il suo allievo, Matteo Renzi, che ne fa uso a piene mani, anche in maniera più sfacciata di quanto è stato capace di fare il suo mentore.

Stamani, il segretario del PD, pubblicizzando su facebook una sua intervista al Corriere (accompagnata da una fotografia di almeno cinque chili fa), ha scritto che "i Cinque Stelle si sono dimostrati ancora una volta inaffidabili... che noi non possiamo farci nulla. Purtroppo sono gli effetti del referendum del 4 dicembre, lo sappiamo tutti, anche quelli che hanno votato No."

Ci sarebbero anche dei riferimenti all'inchiesta Consip, ma è inutile mettere troppa carne al fuoco. Basta solo questo paragrafo a lasciare esterrefatti.

Secondo Renzi la legge elettorale è naufragata a causa dei 5 Stelle e non dei franchi tiratori nel suo partito. Nell'intervista, lo "statista" di Rignano ha avuto la sfacciataggine di dire che i franchi tiratori del suo partito sono stati "sei o sette su 300. I grillini si sono mostrati attendibili sulla legge elettorale come lo sono sui vaccini o sulle scie chimiche. E pensare che una parte della classe dirigente li considera interlocutori affidabili…"

È bene ricordarlo che alla Camera il PD ha 282 deputati iscritti al gruppo. Se questi avessero votato secondo le indicazioni del partito, l'emendamento che ha fatto cadere la legge elettorale, che è passato con 270 voti, sarebbe stato tranquillamente respinto! Altro che sei o sette franchi tiratori! Quindi, qualunque fosse stata la scelta di voto dei 5 Stelle su quell'emendato e sugli altri che sarebbero stati votati, tale scelta sarebbe sempre risultata ininfluente se il PD avesse votato secondo le indicazioni del capogruppo!

Ma quando uno vive di bugie, facendo della menzogna un principio, uno stile di vita, perché porsi dei limiti? Ecco così che Renzi afferma che quanto accaduto alla Camera è anche effetto del no al referendum del 4 dicembre!

Ma come si può avere il coraggio di fare certe affermazioni? Ma che cosa c'entra il referendum per approvare o bocciare le modifiche alla Costituzione con i franchi tiratori del PD e le loro "strategie" politiche?

«Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.» Evidentemente per Matteo Renzi non c'è possibilità di promuovere il suo disegno politico se non con la menzogna e di questo se ne dovrà far carico tutta l'Italia, anche a causa di un'informazione serva che finge di non accorgersi di quanto sta accadendo. Infatti, un Renzi qualunque in Gran Bretagna non potrebbe esistere, perché anche il più scarso dei giornalisti lo seppellirebbe - politicamente - solo con una delle sue innumerevoli menzogne.

A proposito di bugie. Matteo Renzi nell'intervista ha detto che andremo a votare nel 2018. Quindi è evidente che le politiche si svolgeranno tra meno di tre mesi, tra settembre ed ottobre.