Venerdì, dopo la chiusura dei mercati, Moody's e Standard & Poor's hanno declassato il debito pubblico della Turchia classificandolo appena al di sopra del livello di spazzatura.
Standard & Poor's, citando l'estrema volatilità della lira turca e prevedendo una recessione per l'anno a venire, ha abbassato il rating portandolo a B+ da BB, mantenendo però l'outlook della Turchia stabile.
Moody's, invece, ha portato la propria valutazione a Ba3 da Ba2, ma variando su negativo l'outlook sulla tenuta creditizia del Paese.
Venerdì, la lira turca ha perso un'ulteriore 3% dopo che un tribunale di quel Paese ha respinto l'appello per il rilascio del pastore americano Andrew Brunson, detenuto in Turchia con l'accusa di terrorismo e spionaggio.
Erdogan, parlando al congresso del suo partito AK, ha puntato il dito contro gli Stati Uniti: "Oggi alcune persone stanno cercando di minacciarci attraverso l'economia, attraverso i tassi di interesse, i cambi, gli investimenti e l'inflazione.
Noi gli stiamo dicendo: abbiamo capito i vostri giochi e vi stiamo sfidando.
Non ci siamo arresi e non ci arrenderemo a coloro che agiscono come un partner strategico e che poi fanno di noi un obbiettivo strategico."
Inutile aggiungere che lunedì, alla riapertura dei mercati, la lira turca sarà di nuovo sotto pressione, come anche le borse e alcuni di titoli di molti Paesi europei e non solo che con Ankara hanno intrecciato gran parte del loro business.