L'occasione era ghiotta: le anticipazioni sull'ultimo libro di Bruno Vespa dal titolo "Perché Mussolini rovinò l'Italia", argomento perfettamente in linea con quanto dichiarato ieri dal numero due della Lega, tendente all'uno, Giancarlo Giorgetti.

Di seguito le "bordate" sparate dal ministro dello Sviluppo economico che avevano come argomento - in alcuni casi diretto, in altri indiretto - Matteo Salvini.

«Continueremo a lavorare così finché il treno del governo viaggia veloce, altrimenti rischiamo noi di finire su un binario morto. ... Il problema non è Giorgetti, che una sua credibilità internazionale se l'era creata da tempo. Il problema è se Salvini vuole sposare una nuova linea o starne fuori. Matteo è abituato a essere un campione d'incassi nei film western. Io gli ho proposto di essere attore non protagonista in un film drammatico candidato agli Oscar... è difficile mettere nello stesso film Bud Spencer e Meryl Streep. E non so cosa abbia deciso». «Se vuole istituzionalizzarsi in modo definitivo, Salvini deve fare una scelta precisa. Capisco la gratitudine verso la Le Pen, che dieci anni fa lo accolse nel suo gruppo. Ma l'alleanza con l'Afd non ha una ragione. ... [La svolta europeista di Salvini] è un'incompiuta. Ha certamente cambiato linguaggio. Ma qualche volta dice alcune cose e ne fa altre. Può fare cose decisive e non le fa. ... Io non ho bisogno di un nuovo posto. Voglio portare la Lega in un altro posto [PPE]. ... Stiamo lavorando per un grande gruppo che metta insieme il centrodestra in Europa. Non è nessun vecchio gruppo». «Già nell'autunno del 2020 dissi che [per il Quirinale] la soluzione sarebbe stata confermare Mattarella ancora per un anno. Se questo non è possibile, va bene Draghi. ... Draghi potrebbe guidare il convoglio anche dal Quirinale. Sarebbe un semipresidenzialismo de facto, in cui il presidente allarga le sue funzioni approfittando di una politica debole».

Giorgetti ha detto quello che gli era rimasto sul gozzo e non era riuscito a mandar giù. Dichiarazioni alquanto impegnative, che indicano che ormai il "solco" tra lui e Salvini è ufficialmente tracciato.

Prima considerazione, il presidenzialismo in salsa leghista dove al Quirinale verrebbe attivato il modello "si fa un po' quel che c... ci pare".

Al di là delle argomentazioni tecniche espresse sulla questione dai costituzionalisti che, ovviamente, bocciano una tale possibilità, rimane il fatto che sia stata proposta con tanta sfacciataggine e, addirittura, accettata come normale e dovuta dagli opinionisti che, invece di scandalizzarsi, si sono sbizzarriti nell'immaginare come di fatto si sarebbe potuta mettere in pratica. Ormai questo è un periodo dove la follia ha ampiamente prevalso sulla ragione e l'anormalità è normalità.

La seconda considerazione riguarda la Lega ed il suo assetto. In pratica le dichiarazioni di Giorgetti aprono ad un congresso per fare chiarezza nel partito, per quanto riguarda rotta e timoniere.

Intanto, si parte dal Consiglio federale convocato per domani, all'improvviso, da Matteo Salvini, che proverà a lavare i panni sporchi in famiglia, nonostante gli stracci siano già volati in pubblico.  Vedremo che cosa verrà deciso.

Nel frattempo è però già possibile prevedere ciò che accadrà nel centrodestra. Quello che già era evidente anche pochi giorni fa. Italia Viva (forse con Azione e altre forze di centro) entrerà a far parte del centrodestra con Forza Italia e Lega, dove a guidarla non ci sarà più Salvini, ma Giorgetti. Da vedere se la Lega potrà o meno scindersi.

La terza considerazione riguarda gli italiani e il voto. In base a quanto accaduto con il governo Draghi e quello che sta accadendo a margine delle prossime elezioni del presidente della Repubblica, è chiaro a tutti che voti, promesse elettorali e quant'altro non hanno alcun significato. Una volta eletti, i parlamentari faranno quel che credono, in base ai loro interessi, rivenduti grottescamente come interessi degli italiani. È vero, non è una novità, ma adesso, rispetto al passato, non si preoccupano neppure di salvare le apparenze.

E nonostante ciò, c'è pure chi pretende di far credere che un tale circo sia la normalità, peraltro prevista dalla Costituzione!