Nella notte appena trascorsa, la ResQPeople, nave umanitaria della Onlus milanese ResQ – People Saving People finanziata dalla società civile, ha effettuato due soccorsi. La seconda barca, di ferro, stava iniziando ad affondare quando è stata individuata e poco dopo è colata a picco. Una donna è morta, 96 persone sono in salvo. Alla nave, fortunatamente, è stato assegnato il porto di Trapani e non quello di Trieste!
Forse, le geniali menti che a Palazzo Chigi e al Viminale hanno architettato il criminale disegno di assegnare alle navi delle ong dei PoS a centinaia di miglia nautiche dal Mediterraneo centrale adesso devono aver compreso che per evitare l'arrivo di migliaia di migranti a Lampedusa fosse necessario intercettarli in mare e farli sbarcare nei porti siciliani, anche per consentire alle navi delle ong di coordinarsi con quelle di Guardia costiera e Guardia di Finanza.
Ieri nell'hotspot di Lampedusa vi erano 7000 persone, ammassate nel centro di Contrada Imbriacola. La capienza massima dell'hotspot è di 400 persone. Inoltre, il n umero dei migranti era persino superiore a quello degli abitanti.
Ieri, il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, vice presidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato:
"Di fronte all’arrivo di migliaia di persone non si può parlare di episodi spontanei e isolati, bensì di un atto di guerra. Questi sbarchi sono voluti e organizzati e rappresentano il simbolo di un'Europa a guida socialista, lontana dalle esigenze dei cittadini, a partire da quelli italiani. Davanti ad un sistema criminale si deve rispondere con tutti i mezzi a disposizione".
Un atto di guerra? Ha detto così.
Ma da parte di chi? In base a ciò che Salvini ha dichiarato, la responsabilità dell'attacco all'Italia si deve attribuire alla maggioranza del Parlamento europeo e/o alla Commissione Ue.
E che cosa dovrà fare l'Italia, secondo Salvini? Deve rispondere con tutti i mezzi a disposizione.
Quali? Il vicepresidente de Consiglio non lo ha spiegato.
Un parlamentare che ricopre degli incarichi istituzionali in rappresentanza non solo dei suoi elettori, ma dell'intera nazione, dovrebbe avere la consapevolezza che quando apre bocca non può dire delle cose a caso, come se fosse al bar. Ma per Salvini, invece, evidentemente non è così. Nessuno, però, sembra dargli importanza, forse perché il personaggio è un povero sciocco incapace di intendere e di volere e, per tale motivo, può dire ciò che vuole, senza conseguenze.
Ma se Salvini è uno sciocco, come è possibile allora che possa fare il ministro?
E se Salvini non è uno sciocco, allora che farà il governo? Meloni andrà dal capo dello Stato per coordinarsi in modo da bombardare il Parlamento europeo in risposta all'attacco subito?
Non sembra. La premier è occupata o preoccupata di veicolare la sua propaganda diffondendo il comizio mandato in onda dal compiacente Bruno Vespa nella sua trasmissione, che dovrebbe essere di informazione, porta a porta.
Intanto, l'Italia rimane nel dubbio sia sulle capacità intellettuali di Salvini, sia sulle capacità di governo di una presidente del Consiglio che non prende provvedimenti dopo le affermazioni tanto gravi di un suo ministro.
Questo è il quadro attuale di chi, oggi, è alla guida del Paese.
E per chi ancora non ne fosse a conoscenza, il famoso accordo con la Tunisia di cui Giorgia Meloni, seppure a giorni alterni, si era intestata la regia, sembra già ormai storia, dopo che nelle scorse ore il governo tunisino ha negato il visto ad una delegazione di Bruxelles che voleva recarsi in quella nazione.
I (post) fascisti, dopo la propaganda acchiappavoti con cui avevano fatto credere a degli sprovveduti che i migranti con loro al governo non sarebbero più arrivati in Italia, adesso che fanno per risolvere il problema? Non lo sanno... neppure loro.
Perché? Perché con la propaganda si possono vincere le elezioni, ma non si riesce a governare.
Da vedere adesso quanto tempo gli sprovveduti che li hanno votati riusciranno a capirlo.
Intanto, i migranti continueranno ad arrivare e a morire, anche sbarcando a Lampedusa, dove un neonato di soli cinque mesi ha perso la vita, durante le concitate operazioni di sbarco eseguite dalla Guardia costiera italiana. Ma era della Guinea... quindi, che importa?