Con vivo sgomento apprendiamo dalla stampa nazionale che la Sicilia è stata inserita, previa conseguente costruzione d’idonei depositi, nel piano nazionale di stoccaggio delle scorie radioattive. Ciò è quanto emerge dalla Carta nazionale aree potenzialmente idonee (Cnapi).

I Comuni direttamente interessati sono: Trapani, Butera, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana.

La notizia, per quanto assurda e incredibile, è, invece, tristemente vera.
E all’incredulità del primo momento abbiamo sostituito la rabbia di chi, ancora una volta, si vede umiliato e mortificato dalle istituzioni, le quali, non tengono in alcun conto le esigenze di una terra, la Sicilia, che annaspa e fatica a tenere il passo con le altre regioni d’Italia. 

Una Regione che, anziché essere valorizzata nei suoi punti di forza, il turismo e la pesca in primis, si vede oggetto di scelte cervellotiche e dannose per lo sviluppo e per l’incolumità delle proprie genti.

Un’isola ad alto rischio sismico, con la presenza di un vulcano attivo, l’Etna, che rende precario ogni concetto di antisismicità che dovrebbe essere la prima certezza su cui fondare le scelte per i siti di tipo nucleare. Una terra che fa affidamento sulle proprie risorse naturali - pesca, agricoltura e turismo - per dare ristoro a un’economia da quasi terzo mondo, non può assolutamente accettare che, per chissà quali oscuri disegni, siano realizzati sul proprio suolo depositi per lo stoccaggio di scorie nucleari.

Il modus operandi, poi, stante le dichiarazioni dei Sindaci dei Comuni interessati, i quali dichiarano di essere completamente all’oscuro delle scelte fatte sulle loro città, lascia ancor di più interdetti. Si perché, per quanto dicano che si sia ancora in una fase interlocutoria; che dibattiti verranno avviati; che pareri di esperti (!) verranno richiesti; che verranno considerati vantaggi e svantaggi, la verità è una: come sempre hanno già deciso tutto e come sempre se ne infischiano delle opinioni degli interessati e dei loro diritti. 

Ma davvero pensano, questi signori, di poter operare sulle nostre teste considerandoci al pari di nulla? Davvero credono che il non essere degnamente rappresentati nelle istituzioni, regionali e nazionali, dia loro il diritto di calpestare la dignità, la salute, l’economia di un’intera popolazione?

Se questo credono, sbagliano. E sbagliano di grosso.

Non pensino che sarà concesso loro di perpetrare un nuovo crimine contro la salute e l’economia siciliana così come fu con il MUOS di Niscemi. Sappiano che la Sicilia è stanca di essere considerata alla stregua di una colonia e, in questo caso, è pronta a farsi sentire in difesa dei propri sacrosanti diritti.

E come sempre troverà al suo fianco il MSFT, pronto a dare battaglia in ogni sede e con ogni mezzo. Come sempre, anche stavolta, saremo al fianco dei siciliani per l’affermazione del diritto alla salute e a un’economia forte da cui trarre sostentamento per le future generazioni. Se sarà necessario la Fiamma si mobiliterà per un referendum che palesi la volontà del popolo siciliano.Nei giorni a venire, quando il quadro sarà ancora più definito, comunicheremo le iniziative concrete che il Movimento Sociale Fiamma Tricolore intende porre in essere perché un altro orrendo crimine contro la Sicilia non abbia a commettersi.

Mario Settineri
Segretario regionale MSFT