A chiunque chiedesse una descrizione dettagliata di quello che è successo nel GP di Germania di Formula 1 che si è corso domenica pomeriggio sul circuito di Hockenheim, la risposta più corretta che si può dare è soltanto quella di andarsi a rivedere la gara.

Sinceramente, è quasi impossibile riportare tutti i colpi di scena a cui si è assistito, con una gara che è stata condizionata in parte dalla pioggia e in parte dalle cattive condizioni dell'asfalto che, in alcuni punti del tracciato - specie nella via di fuga dell'ultima curva prima del rettilineo del traguardo - hanno reso la pista tanto sdrucciolevole da risultare fatale per molti piloti.

Tra questi, il ferrarista Leclerc che dopo un terzo di gara ed una bellissima rimonta, dalla decima posizione di partenza era ad un passo dal conquistare la testa della corsa, è finito sui cartelloni con le ruote che slittavano nella ghiaia, impossibilitato a ritornare in pista.

Ma Leclerc non è stata l'unica vittima illustre di quella curva. Anche Hamilton, dopo due terzi di gara, ne ha fatto le spese, quando era in testa al gran premio. È stato più fortunato, perché è riuscito a ritornare in pista... ma fino ad un certo punto.

Per cercare di riparare al danno Hamilton è rientrato ai box ben al di là del limite consentito contrassegnato da una indicazione sul tracciato. Avrebbe invece dovuto percorrere un ulteriore giro. Per questo, oltre al tempo perso ai box per il cambio del musetto, il pilota inglese si è visto assegnare 5 secondi di penalità che sono poi arrivati a 10 a causa di un'altra scorrettezza da lui commessa in regime di safety car. La gara di Hamilton, che pensava di aver messo in tasca un'altra vittoria si è così conclusa nel peggiore dei modi, tanto che si è classificato nelle ultime posizioni senza neppure andare a punti.

Poteva approfittarne il suo compagno di squadra, Valtteri Bottas, in lotta per la seconda posizione, quando, ormai nell'ultima parte di gara, ha messo la ruota posteriore sinistra su una parte di pista non asciutta, perdendo così il controllo della vettura che, dopo un testa coda, è andata a schiantarsi contro le barriere. Gara terminata e zero punti per la Mercedes che sul circuito di casa festeggiava oggi i 125 anni dalla prima gara nel Motorsport. Un modo più disastroso per tale celebrazione non era sinceramente immaginabile.

A trarre vantaggio da queste situazioni, Max Verstappen che, partito malissimo, ha tagliato per primo il traguardo, nonostante le cinque soste ai box per effettuare il cambio gomme, grazie anche ad un'ottima strategia di gara da parte del proprio team.

La Ferrari, dopo un sabato tragico e un inizio gara che faceva prevedere un ulteriore disastro, ha tirato fuori il coniglio dal cilindro con Vettel che, partito ultimo, ha tagliato il traguardo in seconda posizione, bevendosi d'un fiato, negli ultimi tre giri Sainz (finito quinto), Stroll (quarto) e Kvyat (terzo), che lo precedevano. Un secondo posto che lascia però un po' d'amaro in bocca perché la Ferrari, in condizioni d'asciutto, ha fatto vedere che aveva il passo per vincere, anche se va riconosciuto che Verstappen, oltre ai 25 punti della vittoria, si è portato a casa anche un ulteriore punto per essere stato il pilota più veloce in pista.

Nella classifica del mondiale, rimangono invariate le prime due posizioni con Hamilton e Bottas, rispettivamente, a 223 e 184 punti, mentre si fa sotto Verstappen a 162 e Vettel è quarto a 142 punti.

Domenica prossima la Formula 1 sarà di nuovo in pista sul'Hungaroring per il Gran Premio d'Ungheria, per l'ultima gara prima della pausa estiva.