Politica

Spezzare la violenza con il silenzio

La violenza e la tirannia hanno bisogno di risposte certe e decise al fine di spezzare il loro potere devastante.

Vi sono destini tragici che ci suggeriscono strategie efficaci per combattere la spirale di violenza perpetrata soprattutto sui deboli e gli indifesi: entrare nei tribunali per chiedere giustizia talvolta è controproducente, lo posso ben dire perché ne ho avuto esperienza diretta e continuo a patirne le conseguenze perché ho toccato interessi illegali dai quali molti ne hanno ricavato e continuano a ricavarne illeciti vantaggi a grave danno della collettività onesta.

Una volta accettato che la nostra Costituzione è un documento senza alcun significato per i pupari che determinano la politica sociale ed economica del nostro Paese occorre meditare su ciò che è importante per noi e per noi intendo la nostra comunità e non avere una visione miope e interessi puramente personalistici che comprendono il nostro orticello e i nostri familiari. Occorre superare la nostra egoistica concezione del vivere insieme.   

Bisogna prima di tutto individuare gli obiettivi e i soggetti fisici preposti all’attuazione della strategia del ricatto, della paura, della violenza e dell’ingiustizia. Nel nostro Paese le istituzioni sono nelle mani di persone senza scrupoli che le usato per soddisfare  i loro interessi a danno di gran parte della popolazione.

Vi sono rimedi ad hoc per curare il cancro della decadenza che sta annientando progressivamente la nostra società però vi è un punto di non ritorno superato il quale ogni iniziativa e sacrificio sono inutili. Detto ciò non mi permetto di fare alcuna considerazione o dare un giudizio in merito, questo spetta a tutti noi e non ai vari esperti prezolati che ci prendono in giro da anni: sono le condizioni di milioni di cittadini a determinare la gravità della situazione. I poveri non sono poveri perché sono degli incapaci o sfaticati distesi tutto il giorno sui divani, su questo argomento ci sarebbe molto da dire. Vi siete domandati perché non è stato fermato e risolto il gravissimo problema di inquinamento ambientale prodotto dai rifiuti tossici e contaminanti trasportati dal nord al centro sud del Paese? I malati gravi non posso lavorare quindi si riduce la domanda di lavoro e il Paese sprofonda sempre più nel debito pubblico che rappresenta il fine del sistema bancario mondiale.

La nostra “falsa democrazia” ha bisogno di abbandonare l’ipocrisia e espellere la linfa avvelenata del totalitarismo dominante imposto dagli alleati alla fine del conflitto mondiale: l’autentica democrazia ha bisogno di una pacifica rivoluzione per far rivivere i principi e gli ideali presenti in essa!

Quello che sta accadendo è gravissimo, lo dimostrano i livelli di povertà e di parassitismo presenti in tutti i settori della nostra società. Il livello di evasione fiscale è scandalosa: in America gli evasori vengono condannati ad anni di prigione, senza domiciliari e senza sconti di pena, i vicini e gli amici li isolano e vengono esclusi dai vari club dove sono iscritti: la loro vita sociale e lavorativa è finita invece in Italia vale il contrario.

Le giovani generazioni sono state tradite per questo emigrano portando con sè le energie vitali necessarie per il futuro del Paese. Alla fine degli anni '60 la crescita demografica e l’insufficienza dell’offerta di lavoro hanno portato i partiti ad attuare un programma di alfabetizzazione qualitativamente scadente che ha dato vita ad una società civile priva di competenze, di principi, di ideali e di valori etici e culturali: tutti i partiti, in pieno accordo, avevano adottato questa soluzione per risolvere il gravissimo problema della disoccupazione di massa che si stava affacciando  e che avrebbe prodotto un grave problema di stabilità sociale. Inoltre la partitocrazia ha impedito che si sviluppasse una coscienza civile per continuare a gestire la vita sociale e politica del Paese utilizzando principi antidemocratici, lo testimoniano le varie parrocchiette che tutt’ora operano in tutti i settori dello Stato e che costituiscono lo zoccolo duro che garantisce l’elezione in Parlamento della solita brodaglia stantia. Dopo quasi ottant’anni il sistema originario ha gettato la maschera. L’attuale governo lo dimostra, e dimostra altresì che gli italiani non hanno imparato la lezione e che risultano allergici ai valori e agli impegni di una sana democrazia.

Landini dichiara che occorre una rivolta sociale dopo che i sindacati sono stati complici di quanto si sta verificando oggi.

Questo Paese di deve “reinventare” tutto ma non vi sono le condizioni per farlo, il continuo ricatto economico degli alleati e di Confindustria non permetteranno mai alle giovani generazioni di realizzare le proprie aspirazioni e progetti se la base non cambia cultura politica. 

L’Italia più di tutti i paesi europei manca di materie prime, i sistematici sabotaggi economici operati in particolare dalla Francia e dalla Germania hanno indebolito gravemente la nostra economia; la posizione di “servaggio” riservata all’Italia sin dal 1948 ci rende vulnerabili e ostaggi degli interessi della NATO: la neutralità era la soluzione migliore per noi, avremmo avuto maggiore potere contrattuale sia sul piano nazionale che internazionale. L'Italia è stata esclusa dall'ultima  riunione NATO dei capi di stato che si è  svolta pochi giorni fa.

Se oggi si vuole protestare e uscirne vivi dobbiamo utilizzare come arma la nostra presenza silenziosa. Immaginate la potenza di una moltitudine di persone che si prendono per mano e silenziosamente sfilano contemporaneamente per le strade di tutte le città e paesi dell’Italia lasciando parlare i cartelli.

Adriano Olivetti ci ha lasciato il modello delle comunità, di una democrazia senza partiti e un’imprenditoria etica, li ha sperimentati con successo: per chi può e per chi vuole è giunto il tempo di rimboccarsi le maniche e darsi da fare.

Nel nostro quotidiano iniziamo a comportarci in maniera solidale con la natura, rispettiamola con abitudini sane che fanno bene ad entrambi. 

Combattiamo pacificamente le truffe che ci vengono propinate quotidianamente, un esempio per tutti: hanno mantenuto il reddito e la pensione di cittadinanza ma hanno lasciato che la grande distribuzione aumentasse spropositatamente i prezzi dei beni di consumo essenziali vanificando l’aiuto alle famiglie e favorendo il facile arricchimento degli industriali: si riprendono ciò che hanno dato e dobbiamo anche ringraziarli visto che il denaro è pubblico.

Non devo essere costretta a rivolgermi al servizio sanitario privato perché quello pubblico viene intasato bell’apposta. 

L’elenco è lungo, iniziamo dalle cose più semplici come risparmiare sui consumi elettrici e idrici, usiamo detersivi biodegradabili, limitiamo l’uso di disinfettanti aggressivi solo in casi di necessità; limitiamo il consumo di carne che fa male alla salute; cuciniamo ingredienti freschi; avviciniamoci alla natura con rispetto senza lasciare rifiuti abbandonati, limitiamo al massimo i social e internet….. la lista delle piccole cose fattibili è lunghissima.

Solo rimettendo i piedi per terra possiamo cambiare il nostro ambiente e potremo riappropriarci delle nostre vite.

Di vita ne abbiamo una sola e va vissuta intensamente e non seduti ammaliati da uno schermo di computer. 

Autore Lucia Pomponi
Categoria Politica
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