La 54.ma Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali quest'anno è dedicata al tema della narrazione.
"Possa questo evento - ha detto papa Francesco al Regina Coeli odierno - incoraggiarci a raccontare e condividere storie costruttive, che ci aiutano a comprendere che siamo tutti parte di una storia più grande di noi e possiamo guardare con speranza al futuro, se ci prendiamo davvero cura come fratelli gli uni degli altri".
"Quante storie ci narcotizzano - ha scritto il Papa nel messaggio che ha accompagnato la ricorrenza - convincendoci che per essere felici abbiamo continuamente bisogno di avere, di possedere, di consumare. Quasi non ci accorgiamo di quanto diventiamo avidi di chiacchiere e di pettegolezzi, di quanta violenza e falsità consumiamo.
Spesso sui telai della comunicazione, anziché racconti costruttivi, che sono un collante dei legami sociali e del tessuto culturale, si producono storie distruttive e provocatorie, che logorano e spezzano i fili fragili della convivenza.
Mettendo insieme informazioni non verificate, ripetendo discorsi banali e falsamente persuasivi, colpendo con proclami di odio, non si tesse la storia umana, ma si spoglia l'uomo di dignità".
A qualche politico in Italia saranno sicuramente fischiate le orecchie!
"Ma mentre le storie usate a fini strumentali e di potere hanno vita breve - ha poi proseguito Bergoglio - una buona storia è in grado di travalicare i confini dello spazio e del tempo. A distanza di secoli rimane attuale, perché nutre la vita.
In un'epoca in cui la falsificazione si rivela sempre più sofisticata, raggiungendo livelli esponenziali (il deepfake), abbiamo bisogno di sapienza per accogliere e creare racconti belli, veri e buoni.
Abbiamo bisogno di coraggio per respingere quelli falsi e malvagi. Abbiamo bisogno di pazienza e discernimento per riscoprire storie che ci aiutino a non perdere il filo tra le tante lacerazioni dell'oggi; storie che riportino alla luce la verità di quel che siamo, anche nell'eroicità ignorata del quotidiano".
Prendendo ad esempio la storia di Cristo, il Papa ha sottolineato l'importanza del ricordare e del suo significato... "portare al cuore, scrivere sul cuore".
Così, "per opera dello Spirito Santo ogni storia, anche quella più dimenticata, anche quella che sembra scritta sulle righe più storte, può diventare ispirata, può rinascere come capolavoro, diventando un'appendice di Vangelo.
Come le Confessioni di Agostino. Come il Racconto del Pellegrino di Ignazio. Come la Storia di un'anima di Teresina di Gesù Bambino. Come i Promessi Sposi, come I fratelli Karamazov. Come innumerevoli altre storie, che hanno mirabilmente sceneggiato l'incontro tra la libertà di Dio e quella dell'uomo. Ciascuno di noi conosce diverse storie che profumano di Vangelo, che hanno testimoniato l'Amore che trasforma la vita. Queste storie reclamano di essere condivise, raccontate, fatte vivere in ogni tempo, con ogni linguaggio, con ogni mezzo".