Leggo sul giornale la Voce delle Voci del 6 agosto che a Posillipo è stata sbancata l’ex oasi tropicale di Alfredo Romeo.

Faccio la mia passeggiata quotidiana e, passando dal litorale di Posillipo mi viene tanta tristezza nel vedere come è ridotto il tratto di spiaggia non lontano dal Palazzo Donn’Anna e mi chiedo come sia possibile che in pieno agosto si possano fare dei lavori in una spiaggia come questa creando enormi disagi a quanti qui vengono a fare il bagno.

Oltre all’aria irrespirabile per la polvere che viene sollevata, c’è in mare una enorme chiazza marrone che altro non è che la terra finita in mare a seguito degli sbancamenti come se già non bastava l’inquinamento provocato dall’otturazione di alcuni spurghi.

A Napoli è sempre un “dove si vede e dove si ceca” in questo caso mi riferisco al “non vedere” lo sciattume dei lidi abusivi lungo tutta la costa e al “vedere” quanto di buono c’era in questo tratto di spiaggia e cioè un bellissimo giardino curato che dava dignità a questi luoghi.

Perché le coste del mare di Napoli devono essere deturpate? Se hanno smantellato il giardino, che rendessero questo luogo pulito, ordinato e fruibile e non lasciato in uno stato di abbandono.

Luigi Calamandrei