Approvato in prima lettura al Senato il decreto milleproroghe. Il testo passa ora all'esame della Camera dove il governo è intenzionato a porre la questione di fiducia, secondo quanto emerso dalla conferenza dei capigruppo, visto che il testo scade il 27 febbraio.

Per quanto riguarda la sanità, numerose sono state le modifiche apportate al provvedimento durante i lavori nelle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio. Tra queste un finanziamento da 50 milioni per il piano oncologico nazionale, la proroga fino al 31 dicembre 2024 dell'uso della ricetta elettronica. Nuova proroga fino al 30 giugno 2023 anche per i componenti di Cts e Cpr Aifa, in attesa che diventi pienamente operativa la riforma dell'agenzia. I contratti degli specializzandi potranno essere rinnovati fino al 31 dicembre 2023. Allentati i vincoli di esclusività fino a tutto il 2023 per un monte orario settimanale non superiore a 8 ore. Novità anche sull'obbligo formativo dei professionisti sanitari e molto altro ancora.

Di seguito, in sintesi, tutte le misure previste per la Sanità previste nel decreto:

  • Comma 3-ter (Ampliamento albo direttori generali Asl). Per garantire l'ampliamento della platea dei soggetti idonei all'incarico di direttore generale delle aziende e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale, anche in ragione delle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del Covid, l'elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale è integrato entro il 30 aprile 2023.
  • Comma 5 (Obbligo formativo Ecm). Ci sarà tempo per mettersi in regola con l’obbligo formativo del triennio 2020-2022 fino al 31 dicembre 2023. SI prevede inoltre, per tutti i professionisti sanitari, l’inizio regolare del nuovo triennio (2023-2025), con decorrenza ordinaria dal 1° gennaio 2023. In contemporanea con la proroga del precedente. In aggiunta, si prevede una “proroga” anche per il recupero dei crediti formativi dei trienni precedenti (2014-16 e 2017-19). La certificazione dell’assolvimento dell’obbligo Ecm per questi periodi potrà essere conseguita attraverso crediti compensativi definiti secondo provvedimento della Commissione nazionale della formazione continua. Questo recupero sarà permesso a tutti i professionisti che non abbiano raggiunto i crediti formativi necessari per quei due trienni entro i termini previsti, e già trascorsi.
  • Comma 6 (Prorogato al 2024 l'uso della ricetta elettronica). L'uso della ricetta elettronica viene prorogato ulteriormente anno fino al 31 dicembre 2024.
  • Comma 8-ter (Allentamento vincoli di esclusività). Fino al 31 dicembre 2023, agli operatori delle professioni sanitarie appartenenti al personale del comparto sanità, al di fuori dell'orario di servizio e per un monte ore complessivo settimanale non superiore a otto ore, non si applicherebbero le norme sull’incompatibilità.
  • Comma 9-quater (Sostituzioni medici di famiglia e pediatri in formazione). Le disposizioni relative alla possibilità per i laureati in medicina e chirurgia abilitati di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale, nonché alla possibilità per i medici iscritti al corso di specializzazione in pediatria, durante il percorso formativo, di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di pediatri di libera scelta convenzionati con il servizio sanitario nazionale, sono prorogate al 31 dicembre 2023.
  • Comma 9-octiesdecies (Medici di medicina generale e pediatri di libera scelta in pensione a 72 anni). Al fine di far fronte alle esigenze del Ssn e garantire i Lea, in assenza di offerta di personale medico convenzionato collocabile, le aziende del Ssn fino al 31 dicembre 2026 possono trattenere in servizio possono trattenere in servizio, a richiesta degli interessati, il personale medico in regime convenzionato col Ssn di cui al Dlgs 502/92, in deroga ai limiti previsti dalle disposizioni vigenti per il collocamento in quiescenza, fino al compimento del settantaduesimo anno di età.


Alla fine il governo sembrerebbe aver messo una "pezza" pensando di aver risolto il problema della carenza dei medici.

Purtroppo i compiti burocratici e amministrativi dei medici di medicina generale e pediatria  e i loro compiti non sembrano, a mio giudizio, compatibili e attuabili rispetto al cambiamento che si vuole fare della sanità.

Altro che 72enni ben in forma... La sanità ha necessità di giovani leve preparate e di "umanizzazione", cosa che pochi riescono a comprendere!