Quando chiudeva una fabbrica di 100 lavoratori diventava un problema per la comunità provvedere a 100 disoccupati, persone rimaste senza lavoro e senza stipendio dopo aver lavorato e pagato tributi e contributi per una vita. Non capitava tutti i giorni ma capitava e faticavano a trovare i fondi per farvi fronte.
Oggi capita tutti i giorni che arrivino migliaia di disoccupati che non hanno mai versato un centesimo allo stato e alle istituzioni italiane e si trovino subito miliardi per consentire loro di vivere da scrocconi e ancora si lamentano e perché sono in troppi e perché la più economica carne di maiale non fa per loro e perché oltre vitto e alloggio gratis non gli danno abbastanza soldi per trattarsi come sono abituati. La comunità faticava ad accollarsi i costi sociali di 100 disoccupati se chiudeva una piccola fabbrica nel territorio, oggi ci assumiamo tutti i costi della chiusura o non apertura di fabbriche in Africa e di centinaia di migliaia di disoccupati altrui.
E se non lo facciamo siamo razzisti e l'Europa ci bacchetta.