Divergenze e Dialoghi: Trump e Macron a confronto sull'Ucraina


Nel giorno del terzo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina, il presidente statunitense Donald Trump e il leader francese Emmanuel Macron hanno evidenziato durante un incontro alla Casa Bianca le differenze tra Stati Uniti ed Europa sul conflitto in atto e sul tentativo di mediazione, oltre alla gestione delle relazioni con Mosca.

Trump ha spinto per un "cessate il fuoco immediato" tra Ucraina e Russia, annunciando l'intenzione di recarsi a Mosca per incontrare Vladimir Putin una volta raggiunto un accordo. "Vogliamo fermare la sofferenza il prima possibile", ha dichiarato, evitando però  - rispondendo ad una domanda  di un giornalista - di definire Putin un "dittatore", termine usato invece la scorsa settimana per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Macron, dal canto suo, ha sottolineato con fermezza che "la Russia è l'aggressore" e ha chiesto di arrivare ad una soluzione la più strutturata possibile: "Una tregua deve portare a un accordo di pace duraturo, con garanzie di sicurezza verificate".

Nonostante le divergenze, i leader hanno trovato un punto d'intesa sull'invio di una forza di pace europea dopo un eventuale cessate il fuoco: "I peacekeeper on saranno in prima linea, ma garantiranno il rispetto della pace", ha precisato Macron, con Trump che ha aggiunto: "Putin non ha obiezioni".

Uno dei temi più spinosi è il negoziato sugli aiuti forniti a Kiev. Trump ha rivelato di stare lavorando a un accordo per condividere i proventi delle risorse minerarie ucraine, come compensazione per le armi inviate durante l'amministrazione Biden. "Zelensky verrà presto negli Stati Uniti per firmare", ha dichiarato, senza fornire dettagli, il presidente americano. Tuttavia, la proposta è già stata respinta da Kiev la scorsa settimana, con Zelensky che ha giudicato "irrealistici" i 500 miliardi di dollari richiesti dagli USA, lamentando anche l'assenza di garanzie di sicurezza.

Macron, nel corso dei colloqui, ha corretto con eleganza e fermezza, al tempo stesso, Trump sulla natura degli aiuti europei all'Ucraina, specificando che non si trattava solo di prestiti, ma anche di sovvenzioni. Un momento che ha simboleggiato gli sforzi del presidente francese per mantenere un dialogo costruttivo, nonostante le tensioni.

Alla domanda su possibili concessioni territoriali ucraine alla Russia, Trump ha risposto evasivo: "Vedremo". Macron, invece, ha insistito sul rispetto della sovranità di Kiev: "Qualsiasi accordo deve preservare l'integrità dell'Ucraina". Una posizione che riflette l'allarme in Europa per l'appiattimento di Trump verso Mosca e il possibile indebolimento del sostegno occidentale.

Macron, primo leader europeo a incontrare Trump dopo il suo ritorno alla Casa Bianca un mese fa, ha definito i colloqui "una svolta" verso un approccio più coordinato. Il presidente francese ha sfruttato la sua esperienza nel gestire l'imprevedibilità di Trump, mantenendo un tono amichevole senza rinunciare a critiche velate. "Vogliamo una pace veloce, ma non un accordo debole", ha ribadito.

La visita del premier britannico Keir Starmer a Trump, prevista nei prossimi giorni, segnala l'urgenza europea di chiarire le posizioni USA sul conflitto. Intanto, l'ombra di Putin rimane centrale: mentre Trump sogna un accordo rapido, l'Europa teme che la fretta possa tradursi in concessioni pericolose. La partita ucraina, tra realpolitik e principi, resta aperta.