Nel suo intervento alla 77.a Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il primo ministro israeliano Yair Lapid (pro tempore, in attesa che si svolgano le prossime elezioni politiche) ha detto che la soluzione dei due Stati sia la migliore per mettere fine al conflitto israelo-palestinese, dichiarando il proprio appoggio a tale piano, precisando che "un accordo con i palestinesi, basato su due stati per due popoli, è la cosa giusta per la sicurezza di Israele, per la nostra economia e il futuro dei nostri figli".

Per raggiungere tale obiettivo si è dichiarato pronto a lavorare con la popolazione di Gaza in modo da stabilizzarne l'economia e a "costruire una vita migliore"... purché la "smettano di lanciare razzi e missili".

Una svolta, il discorso di Lapid?

Ecco come l'ha commentata il quotidiano Haaretz in un suo editoriale:

Il discorso del primo ministro Yair Lapid all'Assemblea generale delle Nazioni Unite giovedì non conteneva alcuna notizia. La sua affermazione più convincente è stata che "un accordo con i palestinesi, basato su due stati per due popoli, è la cosa giusta per la sicurezza di Israele, per l'economia di Israele e per il futuro dei nostri figli". Questo è vero ed è importante da sottolineare. Ma non è la prima volta che lo si dice dal podio dell'Onu. Lo ha detto anche l'ex primo ministro Benjamin Netanyahu, anche se non ha mosso un dito per ottenere una soluzione del genere.Lapid è un primo ministro ad interim in un paese di destra, ed ha parlato al culmine della quinta campagna elettorale di Israele in tre anni, sullo sfondo di una grave crisi politica e di un'esplosione di kahanismo (movimento discriminatorio ebraico di matrice sionista). Di conseguenza, non c'è mai stato alcun motivo per aspettarsi qualcosa di più al di là di generiche dichiarazioni d'intenti. ...Chiunque avesse sperato di sentire Lapid tendere una mano al presidente palestinese Mahmoud Abbas è rimasto deluso."Deponete le armi, non ci saranno restrizioni", ha detto, come se l'Autorità Palestinese non avesse mai abbandonato la lotta armata. "Deponete le armi ... Possiamo costruire insieme il vostro futuro, sia a Gaza che in Cisgiordania". Chiunque non sia esperto del conflitto potrebbe aver concluso da queste osservazioni che il conflitto ruota esclusivamente attorno alla Striscia di Gaza – come se non ci fosse l'Autorità Palestinese e con essa un accordo di cooperazione sulla sicurezza e che i rappresentanti del popolo palestinese siano solo Hamas e la Jihad islamica. ...