Il Papa ha ribadito il no all'eutanasia, "affermazione ideologica della volontà di potenza dell’uomo sulla vita"
Ai partecipanti all'assemblea plenaria della Congregazione per la dottrina della fede, ricevuti questo venerdì nella Sala clementina, Francesco ha parlato delle problematiche legate al matrimonio e allo scioglimento del vincolo da esso rappresentato, delle vocazioni, di etica... con particolare attenzione agli aspetti economico finanziari (un argomento ricorrente nelle parole del Papa).
Ma ampio spazio Bergoglio lo ha dedicato soprattutto ai concetti di autodeterminazione e di autonomia che hanno avuto come conseguenza, "in molti Paesi, una crescita della richiesta di eutanasia come affermazione ideologica della volontà di potenza dell’uomo sulla vita."
Per il Papa, "la volontaria interruzione dell’esistenza umana" non è una "scelta di civiltà", affermando che tutto diventa possibile "laddove la vita vale non per la sua dignità, ma per la sua efficienza e per la sua produttività". Per questo "occorre ribadire che la vita umana, dal concepimento fino alla sua fine naturale, possiede una dignità che la rende intangibile.
Il dolore, la sofferenza, il senso della vita e della morte sono realtà che la mentalità contemporanea fatica ad affrontare con uno sguardo pieno di speranza. Eppure, senza una speranza affidabile che lo aiuti ad affrontare anche il dolore e la morte, l’uomo non riesce a vivere bene e a conservare una prospettiva fiduciosa davanti al suo futuro. È questo uno dei servizi che la Chiesa è chiamata a rendere all’uomo contemporaneo."
E su queste basi ha richiamato i presenti invitandoli ad essere "autentici pastori" come "coloro che non abbandonano l’uomo a sé stesso, né lo lasciano in preda del suo disorientamento e dei suoi errori, ma con verità e misericordia lo riportano a ritrovare il suo volto autentico nel bene. Autenticamente pastorale è dunque ogni azione tesa a prendere per mano l’uomo, quando questi ha smarrito il senso della sua dignità e del suo destino, per condurlo con fiducia a riscoprire la paternità amorevole di Dio, il suo destino buono e le vie per costruire un mondo più umano. Questo è il grande compito che attende la vostra Congregazione ed ogni altra istituzione pastorale nella Chiesa."