Seconda notte di proteste a Charlotte, in Nord Carolina, dopo che martedì la polizia ha ucciso un uomo di colore, Keith L. Scott, di 43 anni. Secondo fonti del dipartimento di polizia l'uomo era armato, ma la famiglia sostiene che in mano aveva solamente un libro.
Le proteste, iniziate pacificamente, sono sfociate poi in scontri via via sempre più violenti. La polizia ha prima usato gas lacrimogeni, poi si sono cominciati a udire colpi di armi da fuoco e uno dei manifestanti è caduto a terra.
Attorno alle 21 ora locale, la polizia ha fatto sapere via Twitter che un uomo era stato colpito durante gli scontri e che era morto poi in ospedale. L'uomo non sarebbe stato colpito dalle forze dell'ordine, ma sarebbe rimasto vittima di una lite fra civili. Un paio d'ore più tardi ha corretto la precedente informazione, riferendo che l'uomo non era deceduto, ma che le sue condizioni erano gravi.
Gli scontri si sono estesi a tutta la città. Poliziotti sono stati inseguiti dai manifestanti nella lobby dell'Omni Hotel. All'Hotel Ritz l'ingresso è stato barricato, dopo che delle sedie erano state gettate contro le vetrate esterne.
Oltre ai gas lacrimogeni, la polizia ha fatto uso anche di proiettili di plastica contro i manifestanti, che continuavano a gridare lo slogan di Black Lives Matter, il movimento contro le violenze delle polizia nei confronti dei neri: "Stop shooting us" (Smettete di spararci).
Durante la notte il governatore del Nord Carolina ha dichiarato lo stato di emergenza, mentre il sindaco di Charlotte, Jennifer Roberts, ha invitato, in televisione, gli abitanti della città a rimanere nelle loro case e a non scendere in strada.
Un altro afroamericano era stato ucciso dalla polizia venerdì della settimana scorsa a Tulsa, in Oklahoma. L'uomo era disarmato e teneva le mani alzate, come testimonia un video diffuso lunedì.
Nei primi nove mesi di quest'anno, negli Stati Uniti, 706 persone sono rimaste uccise sotto i colpi della polizia, secondo una statistica dello Washington Post (990 lo scorso anno, in dodici mesi). Di queste 163, pari al 23%, erano dei neri. Da considerare che gli afroamericani rappresentano il 13% della popolazione totale, contro circa il 75% di bianchi.
Un'analisi comparativa del quotidiano inglese Guardian dello scorso anno fa capire come si tratti di cifre spaventose, se confrontate con le persone uccise dalla polizia negli altri paesi, anche fatta la debita differenza in termini di numero di abitanti:
Inghilterra e Galles: 55 persone in 24 anni
Germania: 7 nel 2014 e 10 nel 2015
Australia: 94 dal 1992 al 2011
Canada: 25 persone in media ogni anno