(di Vincenzo Petrosino, Salerno) Troppi sono gli interrogativi che molti si pongono sulla "correttezza" delle votazioni sulla "famosa" piattaforma Rousseau. Troppo spesso sui vari territori le votazioni hanno favorito dei "quasi sconosciuti" calati dall'alto.

Quando iniziò il Movimento 5 stelle, molti di noi avevamo fatto iscrivere amici, parenti, nonni... sul blog. Alla fine ogni bravo attivista o gruppo aveva "in tasca" un certo numero di voti da far valere al momento giusto.

Oggi si parla di 600 - 700  e più voti voti per essere eletti nelle parlamentarie, mentre nel 2012 ne bastavano a volte anche meno di 300! (s3-eu-west-1.amazonaws.com/associazionerousseau/documenti/risultati_parlamentarie.pdf)

Basta chiedere ai vecchi attivisti. E proprio per questo furono controllate le carte d'identità (si pensò anche ad ignari votanti) e i numeri di telefono ad essi associati.Insomma, si cercò di evitare che alcuni potessero, al momento buono, usare il proprio pacchetto di voti .

In effetti, se in una famiglia ad esempio c'erano 6 componenti, bastava fare 6 mail diverse, registrarsi con il documento, ed ecco il pacchetto di voti, ma non era solo così.

Questa cosa era ben conosciuta e alle prime elezioni del 2013 anche se il movimento bandiva le "cordate", in realtà qualche "cordatella" ci fu.

Oggi il sistema sembra un po' più sofisticato. Ma questo sistema sofisticato non sembra trasparente e chi ha un minimo di conoscenza  di  "scienza informatica", sa bene che manipolare dati avendo le password... è un gioco da ragazzi.

Non esiste il sistema informatico sicuro... figuriamoci! Ma se si posseggono le chiavi di accesso diventa  difficile credere alla terzietà di una elezione...

Inoltre, bisogna dire anche che, spesso, chi ha avuto più voti sulla piattaforma è stato "fatto fuori" senza farsi troppi problemi dal capo politico se non gradito.

Cosa dire di più? Che adesso a Napoli, gli attivisti (la famosa base), si sono  arrabbiati perché  un Luigi Napolitano, forse vicino a Di Maio , sarebbe stato favorito nella scelta a candidato alle elezioni politiche suppletive 2020 per il Senato della Repubblica. 


Il quotidiano Il Mattino ha riportato questo malcontento in un articolo di cui di seguito sono ripresi alcuni passaggi:

Una votazione quella per le suppletive su Rousseau già finita nel mirino delle polemiche e infatti se ne contesta la regolarità. Il giorno prima del voto erano stati pubblicati prima 5 nomi (tra questi non figurava Napolitano) e poi cancellati. A sera, dopo le 21, vennero aggiunti altri 6 candidati con l'inserimento dell'ingegnere partenopeo vicino a Di Maio. «Neppure il tempo di poter valutare la rosa di nomi perché scrivono ora gli attivisti alle 21 pubblicano i nomi e alle 10 di mattina del giorno dopo ci chiedono di votarli». Sempre su Facebook Napolitano aveva scritto di «aver dato la disponibilità a candidarmi», una frase che già era andata di traverso agli attivisti della prima ora, visto che Napolitano si è avvicinato al movimento da poco tempo. «Che significa ho dato la disponibilità? si è chiesto su Facebook uno storico militante, stimato anche dai vertici grillini, come Rosario Capasso volete indurre a pensare che ve lo chiedono?».
e ancora .... «Tanto è già tutto deciso scrive un'altra attivista, Gina Loffredo come sempre». Altri ancora criticano la campagna elettorale fatta in maniera clientelare da alcuni candidati. «Siamo il Movimento - si chiede Maria Carmina Biglietto - o il collocamento?». Feroce un altro storico attivista molto conosciuto tra i grillini napoletani come Salvatore D'Agostino. «Menomale scrive il sostenitore M5s che alle suppletive perdiamo sempre e che chi si candida non può essere più in corsa per le Regionali, così finalmente a certa brutta gente ce la leviamo di torno. Certo che ci siamo specializzati ad imbarcare mer...»
Tanti, troppi sospetti che sono motivati anche nella guerra interna al Movimento 5 Stelle da parte dei parlamentari che non si riconoscono più in Di Maio, accusato in questa vicenda di aver voluto favorire una persona a lui vicina, scalzando Mariano Peluso che invece è da sempre in ottimi rapporti con Roberto Fico.

Cosa raccontare di più. Conosco molti attivisti di Napoli e Provincia e capisco davvero la loro rabbia.

Oggi in un intervista il capo politico racconta di voler cambiare alcune regole e magnifica il prossimo evento di marzo... i cosiddetti Stati Generali.

Forse il capo politico dimentica che il Movimento era una cosa diversa da quella in cui si sta trasformando e con gli attuali presupposti è probabile che di votanti ne resterà davvero uno solo... e forse sarà proprio colui che ha tenuto segreta la famosa carta d'identità del nonno centenario,  e votante, alle parlamentarie del 2012!