Era già nota l’intenzione di russi e bielorussi di rafforzare la cooperazione militare anche in ambito nucleare, ma adesso pare stiano passando ai fatti. Entro il mese di luglio Mosca trasferirà nel territorio della Bielorussia delle testate nucleari, oltre a complessi missilistici Iskander sul genere di quelli oggi presenti nel Paese alleato.
Come spiega il Cremlino, questa mossa deriva da quanto appreso lo scorso marzo relativamente alle forniture britanniche di munizioni all’uranio impoverito a favore di Kiev. Trattandosi di elementi che attengono alla sfera del nucleare, Mosca ritiene adeguata questa risposta. Un’ulteriore conferma è arrivata da poco, con la notizia dell’arrivo di nuove testate nucleari americani nelle basi in Europa.
Minsk desidera poi avere delle garanzie di sicurezza, sentendosi minacciata dall’atteggiamento bellicoso dei suoi vicini Polonia e Stati baltici. Infatti si vocifera nell’ambiente euroatlantico che gli eserciti di questi Paesi potrebbero presto essere autorizzati a mandare direttamente i loro uomini in Ucraina, attizzando il fuoco del conflitto ancora di più.
Si rischia un’escalation, ma la Russia vuole difendere i propri confini e quelli del suo alleato occidentale.