L’arte è la mia bandiera, la libertà il vento che la fa garrire.
Andros

L’artista è Prometeo, il cui nome significa “pensiero preveggente”, che ruba il fuoco a Zeus e che per questo sarà duramente punito. Secondo le parole di Eschilo, Prometeo avrebbe rubato al padre degli Dei e degli uomini: “Il fuoco brillante da cui nascono tutte le arti, per offrirlo ai mortali”. Quel fuoco rappresenta l’elevazione dell’intelletto e dell’individuo; il mito di Prometeo racconta l’avvento dell’uomo e la nascita della coscienza.

L’artista è anche Caino, il primo vero uomo: nato da un uomo e da una donna, non dal fango. Il primo assassino, colui che svela l’esistenza della morte; che mette il dito nella piaga cancrenosa di una vita effimera; che porta in tavola l’ultimo frutto dell’albero della conoscenza, il più indigesto. Il primo errante, lasciato a se stesso e ai rischi dell’esistenza quale simbolo della responsabilità umana.

Prometeo e Caino, rappresentano l’essere umano che reclama la propria partecipazione nella creazione, pagandola con l’esistenza: proprio come l’artista, che ne assume il rischio. Perché il fuoco dell’arte è subdolo e ingiusto; scalda alcuni, ma carbonizza i restanti.

Ma qual'è il senso dell'arte? L'ho chiesto a Roberto Fradale. 


Roberto Fradale nasce a Francavilla di Sicilia nel 1968 fin da piccolo appassionato del disegno approda nel mondo dell'arte nel 1997 iniziando da autodidatta,in seguito ha frequentato corsi di disegno e ceramica,ha partecipato a varie rassegne sia in Italia che all'estero ottenendo premi e riconoscimenti.

Chi è un artista?O meglio quando ci si può definire un Artista? Essere "artisti" è più uno stato mentale che la capacità di creare un effettivo, tangibile prodotto d'arte, riconosciuto da tutti come tale?
Per l'artista, l'arte è solo un tramite per esprimere quel tumulto di cose e creature che nascono e muoiono continuamente dentro di lui?E dunque un prigioniero che cerca di liberarsi in qualsiasi modo, pur fuggendo mentalmente, è artista?L'artista è un pittore autodidatta che sente  il bisogno di dipingere  trasmettendo le sue  emozioni. Io lo faccio assiduamente da 20 anni con la pittura astratta senza tralasciare il disegno. Mi sono sentito un artista ,senza definirmi tale, quando ho preso coscienza di aver avuto questo dono .Poi ,strada facendo, l'arte è diventata la mia passione alla quale mi è difficile rinunciare .Conservo un ricordo di quando ero piccolo ,nel periodo scolastico delle scuole medie: mi piaceva tanto disegnare ed era una delle poche materie in cui avevo  ottimi risultati .Poi la malattia di mio padre, in età ancora giovane, cambiò molti aspetti della mia famiglia. Divenni, come ha descritto bene lei, un prigioniero che cercava strenuamente di fuggire dalla realtà utilizzando i colori.

Dentro l'artista , come un fuoco l'arte arde. Lo sostiene, ma lo consuma, anche. E lo condanna ad una vita ai margini del consueto perché il loro modo d'essere, di pensare, è diverso. Non migliore, non peggiore. Diverso. Egli sfida le regole, sfida la logica, sfida il pensiero comune. Ma  perché questi parametri "vanno stretti" a Roberto Fradale?“Tutta l’arte è perfettamente inutile”, scriveva Oscar Wilde. Questo è il concetto che molti pensatori hanno diffuso, come un virus.E invece penso che l’arte sia  utile alla vita. Ne ha bisogno come della procreazione, questa è la verità. Ne ha bisogno per legarci a sé in maniera ancora più forte; per legare a sé anche chi non la ama, anche chi con l’arte crede di poterle sfuggire, anche chi, come dice lei, vuole abbattere i luoghi comuni. La vita che, per quanto strana, si guardi oggi la società ai tempi del coronavirus,stiamo imparando a gestire e ad amare, un giorno finirà. Non sappiamo quando. Non sappiamo come.E dunque diviene una necessità agire ai margini del consueto .

Lecita è la menzogna artistica, poiché l'arte, la ver'arte, non copia la vita: la ispira.
(Da una Breve storia della bugia. Da Ulisse a Pinocchio.
Maria Bettetini. Raffaello Cortina,2001)
Qual è la sua opinione in merito Roberto?Le rispondo citandole Claude Monet ma anche Picasso, Degas, Gauguin, Cézanne... tutto l'impressionismo che mi ha sempre  affascinato. E ancora Morandi, Salvador Dali... questi  artisti sono stati fonte ispirativa del mio percorso figurativo.

Qualsiasi azione prodotta con intenzione è artistica? Non importa che sia percepita da molti. Potrebbe essere percepita dal solo autore o neppure da esso? E dunque può essere un'azione interiore, come la percezione?Gli esseri umani vivono e accumulano esperienze alla rinfusa, non hanno bisogno di domande la cui risposta non sia già scritta da qualche parte; non cercano di capire cosa sia davvero la felicità, purché qualcuno gliene fornisca un’imitazione credibile.E allora si l'“arte” è percezione il patetico tentativo di dare un senso alle nostre esistenze. L’arte è la voce della nostra paura della morteIl senso dell’arte è quindi inesistente come quello della vita. Il senso dell’arte è il senso della vita.Cercarlo è inevitabile. Trovarlo, è impossibile.