GLI ALLEGRI CHIRURGHI
di Francesco Gentile, Compagnia Teatro Stabile di Helsingor

Prendiamo una commedia scritta circa 40 anni fa dal premiatissimo commediografo Inglese Ray Cooney, It Runs in The Family, già ampiamente prodotta in Italia, e facciamone qualcosa di nuovo, deve aver pensato Francesco Gentile, regista e protagonista de ‘Gli Allegri Chirurghi’ della Compagnia teatro Stabile Di Helsingor.

La trama, già in origine carica di sottintesi,  paradossi e battute tipiche dell’Humor Inglese , prende nuova connotazione grazie all’innesto di freddure e battute romane, che caratterizzano lo stile di questa Compagnia. Sarcasmo inglese più  battute da  commedia all’Italiana stile ‘Amici Miei’ generano uno spettacolo scoppiettante, che scorre rapido e senza tempi di attesa  di menzogna in equivoco.

La novità maggiore nell’adattamento ai giorni nostri  di questa commedia è la  denuncia alla malasanità, per niente  celata fin dalle prime scene, e della corruzione delle gerarchie mediche di cui sono protagonisti l’opportunista  Direttore Sanitario Mortari (Francesco Gentile) , più interessato ad utilizzare la clinica per generare soldi in nero che ad esercitare la sua professione rispettando il giuramento di … “Ippo chi?!” e il primario (Giancarlo Izzo) apparentemente sornione ma vendicativo il cui unico interesse è palesemente farsi amici i politici … “lecca! …lecca!” per ottenere nuovi fondi.

L’obiettivo di ascesa politica ed economica dei due è ciò a cui ruota attorno tutto il resto.

Paola Ciciriello interpreta la moglie di Mortari, caricatura di quelle donne dell’alta società, svanite e disinteressate a tutto ciò che non sia ascesa sociale e status, con un bellissimo omaggio recitativo  a Debora Villa (Patti in Camera Cafè).

La Caposala un po' ritardata  (Barbara Gentile) e l’Infermiere coatto (Gianni Canale) stile Tomas Milian, sono esilaranti e  preparano un pubblico già predisposto alla risata all’inaspettato e rumoroso ingresso di Elena Gallareto, un po' Hip dei Croods un po' Patti Smith, espressione comica della rabbia adolescenziale sfogata all’ennesima potenza, portata ad un grado caricaturale così elevato da far ridere e stupire al solo ingresso sul palco.

L’unico ad avere a cuore la sorte dei pazienti è il Dott. Peralta interpretato da uno  Stefano Carelli che inventa il suo proprio stile di comicità, ora amico/collega di Mortari …”non so se ti potrò mai perdonare per tutto quello che mi stai facendo…” ora costretto al ruolo di padre, ora addirittura ad interpretare il gentil sesso. Ed a nulla gli servirà la conoscenza del codice penale per sfuggire alla giustizia interpretata da Steve Simon, un po' tenente Colombo se vogliamo, all’inizio non gli dai una lira ma poi a sorpresa ha già risolto il caso.

Emanuela Recchini , Davide Doro e Fabio De Gennaro sono perfetti nei loro ruoli, ognuno un personaggio a se ma perfettamente integrato con gli altri, non una ripetizione o ridondanza  tra i vari interpreti: ognuno con la propria personalità, ognuno con la propria comicità hanno realizzato uno spettacolo davvero completo, una commedia divertente, una denuncia talmente nascosta del nostro sistema che sì, c’è e la vediamo, ma per queste quasi due ore passa in secondo piano e sai che facciamo? Ridiamoci su.

 

GLI ALLEGRI CHIRURGHI
di Francesco Gentile, Compagnia Teatro Stabile di Helsingor

16-17-18 maggio
Ven. ore 21; sab/dom ore 18
Teatro San Luca – Via Renzo da Ceri 136