L'ultimo bilancio della legislatura regionale certifica che le promesse di Maroni di cinque anni fa non sono state onorate. Parliamo del trattenimento del 75% delle tasse in Lombardia, l'azzeramento del bollo auto, dell'Irap e dei ticket sanitari.
E non regge il solito e vecchio ritornello sui tagli di Roma, perché sono arrivati dal Governo 80 milioni in più per le infrastrutture grazie al Patto per la Lombardia, venti milioni in più per i trasporti, più risorse per il fondo sociale e anche per la sanità.
Anche per le Province sono arrivati da Roma, complessivamente, 1,6 miliardi in più. Sono fatti che lo stesso assessore al bilancio ha riconosciuto in Conferenza Stato Regioni. Bene, con questi presupposti forse si poteva fare di più, certamente si poteva fare meglio.
I punti qualificanti sono il fondo per la riduzione dei superticket sanitari, che sarà di venti milioni l'anno, un sesto dell'introito attuale, la liquidazione delle quote di Asam dalla Città Metropolitana e alla Provincia di Monza per 207 milioni, l'istituzione di un fondo pluriennale di cofinanziamento per le infrastrutture di 270 milioni da qui al 2032 e di un fondo per l'edilizia sanitaria di 209 milioni.
Con un emendamento dell'ultimo minuto la giunta ha invece introdotto un incentivo per l'acquisto di auto euro 5 o euro 6 per chi rottama una vecchia auto a benzina euro 0 o euro 1, diesel fino ad euro 3: avrà l'esenzione del bollo per tre anni e un contributo di 90 euro a coprire le spese per la rottamazione.
Muro di gomma, invece, per i nostri emendamenti territoriali: il centrodestra ha chiuso le porte alle nostre richieste, forte della propria autosufficienza. Siamo ormai in campagne elettorale e la maggioranza non guarda più in faccia a nessuno.