"Vo'o ridico chiaro e tonno: 'sto governo se regge su 'na curtura politica de abbassa' 'e tasse e da' 'na mano a famije e imprese, mica su quella de mette' artre tasse 'n capo a li cittadini, come vorrebbe quarcuno all'opposizione. Noi, 'nvece, tenemo botta e lavoramo pe' rilancia' l'economia e mijora' 'a vita de tutti, senza chiedevve sacrifici 'n più.Leggo dichiarazioni strane su 'sto governo che vorrebbe aumenta' 'e tasse. È 'na buggia. Le abbassamo, come sanno e lavoratori e 'e partite Iva".

Questo, con il suo solito atteggiamento suadente e sereno ha dichiarato oggi via social la premier Meloni, dopo che ieri, alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, il ministro delle Finanze Giorgetti aveva detto che... "nun c'è trippa pe' gatti".

Lo ha detto, senza entrare troppo nel dettaglio, utilizzando parole che lasciano pochi dubbi. Nella sostanza, Giorgetti ha ricordato che l'1% di crescita per il 2024 è un miraggio e che all'Europa dobbiamo dare garanzie che si mangiano la già scarsa crescita del 2024. Se poi aggiungiamo il mantenimento dei provvedimenti approvati nei due anni precedenti, il bilancio è già ampiamente negativo.

E allora dove li trova Meloni i soldi per la finanziaria se non vuole aumentare le tasse? Lo ha spiegato sempre Giorgetti:

"Più che aumentare le tasse, taglieremo le spese, tranne la spesa sanitaria su cui ci impegniamo a mantenere l'incidenza sul Pil".

Quindi, a meno che Giorgetti nelle ultime ore non sia più una delle colonne del governo Meloni e sia diventato un membro dell'opposizione, il ministro delle Finanze ci informa che gli italiani non pagheranno di più le tasse, ma pagheranno di più i servizi, quelli che lo Stato smetterà di fornire... a seguito dei tagli.

Pertanto, secondo voi, c'è differenza nel modo in cui si finisce comunque per pagare?

Va detto, però che Meloni una categoria di italiani la tutela eccome: è quella dei più ricchi che, in percentuale, paga meno tasse di chi ha uno stipendio di 1500-2000 euro netti.

Secondo uno studio dell'Università Sant'Anna di Pisa e della Bicocca di Milano, il 7% più ricco degli italiani, ovvero chi guadagna oltre 450mila € all'anno, paga un'aliquota fiscale effettiva sempre minore all'aumentare delle proprie entrate. 

Almeno qualcuno, per fortuna, può dire che Meloni dica il vero!